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Le Nazioni Unite rigettano le associazioni gay

Su proposta dell’Iran e col supporto di altri paesi omofobi le Nazioni Unite rigettano la domanda di status consultivo a ILGA-Europe e altre associazioni LGBT.

NEW YORK – Il Comitato per le organizzazioni non governative delle Nazioni Unite ha rigettato la domanda di status consultivo all’ECOSOC (consiglio economico e sociale delle nazioni unite) presentata da ILGA-Europe, sezione europea dell’International Lesbian and Gay Association che lavora per promuovere uguaglianza e pari diritti per lesbiche, gay, transessuali e bisessuali. È la quarta richiesta da parte di organizzazioni LGBT a venire respinta nel giro di poche settimane dopo l’ILGA, la danese LBL, la tedesca LSVD. Il rifiuto all’applicazione è stato proposto dall’Iran ed è stato approvato con i voti di 9 paesi: Camerun, Cina, Costa d’Avorio, Iran, Pakistan, Federazione Russa, Senegal, Sudan e Zimbabwe. L’Iran aveva espresso dubbi su come tale organizzazione potesse contribuire ai lavori dell’ECOSOC stesso. 7 nazioni hanno invece votato contro la proposta dell’Iran, dunque a favore del “si” per ILGA-Europe: Cile, Colombia, Francia, Germania, Peru, Romania e Stati Uniti. L’India e la Turchia si sono astenute. Da notare che in molti dei paesi che hanno votato per il “no” l’omosessualità è considerata ancora un reato, con pene che in alcuni paesi, ad esempio Iran e Sudan, possono arrivare anche alla pena di morte.
In una dichiarazione di spiegazione delle proprie posizioni Germania, Francia, Cile, Romania, India e Peru hanno espresso la loro preoccupazione per la decisione e secondo il delegato francese tale rigetto è avvenuto contravvenendo l’articolo 15 della risoluzione 1996/31 che governa il Comitato stesso. Diversi relatori hanno anche espresso preoccupazione sul fatto che la discriminazione possa avere trovato spazio nel Comitato stesso. Patricia Prendiville, direttore esecutivo di ILGA-Europe, ha commentato: «Siamo profondamente delusi dal fatto che la nostra applicazione sia stata respinta. Crediamo che questa decisione sia profondamente ingiusta e motivata da pregiudizio e ignoranza. Ironicamente la decisione è stata presa proprio in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia ed è un’ulteriore dimostrazione di come nel mondo le persone LGBT non siano ancora trattate con pari trattamento e pari dignità. Ringraziamo tutti quei paesi e quelle organizzazioni europee che hanno invece appoggiato la nostra richiesta. Continueremo a lavorare per i pari diritti per le persone LGBT e per far si che siano trattate con pari rispetto.» Per Riccardo Gottardi, co-presidente di ILGA-Europe, «l’inammissibilità all’esame dichiarata dal comitato per queste organizzazioni che avevano fornito tutta la documentazione richiesta è stata un fatto senza precedenti, indice di una forte pregiudiziale a priori contro le associazioni LGBT».
Proprio di recente le stesse Nazioni Unite sono state fortemente criticate da più parti per avere eletto al Consiglio dei Diritti Umani, organismo che dovrebbe vigilare sulle violazioni delle libertà civili, anche paesi come Cuba, Arabia Saudita, Pakistan, Cina, Russia e Malesia, nei quali tali libertà e diritti sono ben lontani dall’essere tutelati. (RT)