LE ORE PIÙ BELLE - The hours trio - Gay.it Archivio

LE ORE PIÙ BELLE

Da un acclamato romanzo, un film intenso ed emozionante interpretato da un cast sublime. “The Hours” arriva nei cinema italiani con ben nove meritatissime candidature agli imminenti Premi Oscar.

Tre storie di donne, in diversi periodi temporali, legate dal filo di un libro (“La Signora Dalloway” di Virginia Woolf) che le accomuna e, in qualche modo, le rappresenta. Nella New York dei giorni nostri conosciamo Clarissa (Meryl Streep, Il ladro di orchidee), lesbica intellettuale ed altolocata insoddisfatta nel profondo della propria vita e legata a doppio filo – un filo tagliente – con Richard (Ed Harris, The Truman Show), l’ex compagno oggi malato in stato avanzato di AIDS sul cui frigo campeggiano gli adesivi di Act Up. Nelle giornate più difficili rinfaccia all’ex moglie, che lui chiama Signora Dalloway, di costringerlo a rimanere in vita solo per far piacere a lei, che cerca di stimolarlo e di tenergli alto il morale organizzando per lui una festa alla quale non può mancare…

LE ORE PIÙ BELLE - The Hours Julianne Moore - Gay.it Archivio

Più indietro nel tempo, nella Los Angeles dei primi anni ’50, vive Laura (Julianne Moore, Lontano dal paradiso), depressa ed intrappolata in una vita apparentemente felice ma che non e’ la vita che vorrebbe vivere. Ha già un bambino ed e’ in attesa del secondo figlio dal marito Dan (John C. Reilly, Chicago), reduce di guerra. Laura legge il libro sulla Signora Dalloway mentre sotto sotto cova un’attrazione per l’esuberante amica Kitty (Toni Colette, Il sesto senso) che un giorno le rivela di essere malata e di dover andare all’ospedale…

LE ORE PIÙ BELLE - The Hours Nicole Kidman - Gay.it Archivio

Ancora più indietro nel tempo, nella provincia inglese degli anni ’20, la scrittrice Virginia Woolf (Nicole Kidman, Moulin Rouge) sta scrivendo il suo nuovo romanzo, che racconta appunto la storia della Signora Dalloway, lottando al tempo stesso col doppio demone della scrittura e della propria strisciante instabilita’ psichica. Il marito Leonard (Stephen Dillane, Amleto) cerca di aiutarla come può, assecondandola praticamente in tutto, mentre le donne di servizio mal digeriscono i suoi imprevedibili sbalzi di umore che talvolta la sprofondano in una grave depressione. Le visite della sorella Vanessa (Miranda Richardson, La moglie del soldato) coi nipoti si trasformano in una lacerante rievocazione di un passato che non può più essere…
The Hours” e’ un film che da i brividi. L’acclamato romanzo di Michael Cunningham da cui e’ tratto (“Le ore”, Ed. Bompiani) e’ costruito in modo da essere virtualmente impossibile da filmare. Ciò nonostante l’incredibile adattamento in fase di sceneggiatura compiuto da David Hare ha egregiamente preservato l’essenza del romanzo in un film che mantiene intatto il gusto dell’opera letteraria ma che ha una vita ed un respiro sul grande schermo di stampo prettamente cinematografico.

LE ORE PIÙ BELLE - The Hours Ed Harris - Gay.it Archivio

Grande riconoscimento va certamente dato alla delicata maestria della messa in scena orchestrata dal regista Stephen Daldry (Billy Elliot) che sfrutta al meglio i toni e le sfumature di un cast da urlo, nel quale campeggiano sì le interpretazioni delle tre attrici protagoniste – tutte e tre eccezionali e meritatamente premiate insieme all’ultimo Festival di Berlino – ma anche quella di Ed Harris (foto), disperato e ansioso di smettere di vivere (o sopravvivere) di un’intensità quasi insopportabile. I suoi faccia a faccia con la Streep sono di una gravità emotiva che si riscontra solo nel grande cinema, con eccellenti attori al servizio di un copione scritto con maestria, con dialoghi intelligenti e ricchi di significati espliciti ed impliciti. Copione che riesce a saldare insieme i diversi frammenti narrativi e costruire un complesso mosaico di sofferenze umane profondo e coinvolgente, delicato ed emozionante.

LE ORE PIÙ BELLE - The Hours Meryl Streep - Gay.it Archivio

Tutto questo in “The Hours“. Ma anche molto altro, compreso un colpo di scena finale che arricchisce e completa (in significato e intensità) uno dei film drammatici più belli degli ultimi 10 anni, corredato peraltro dalle splendide musiche del sempre magnifico Philip Glass (Koyaanisqatsi, Mishima), ancora una volta maestro nel rendere per note gli struggenti stati d’animo degli esseri umani. Come i personaggi di questo film, come noi, alle prese col difficile e doloroso cammino del capire quanto siano preziose, e importanti, e irripetibili, le ore.
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