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LETTERA APERTA A BERLUSCONI

Col semestre della Presidenza Italiana dell’Unione Europea la ILGA-Europe ha preparato un “memorandum” che fa il punto della situazione. Rimarranno solo parole?

BRUXELLES – Inizia il 1° Luglio il semestre di Presidenza italiana al Consiglio dei ministri d’Europa. Terminato il semestre presieduto dalla Grecia tocca adesso, per rotazione, all’Italia, quindi il nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dovrà anche ricoprire questo importante ruolo a livello europeo. Come consuetudine la ILGA-Europe ha preparato una sorta di lettera aperta che vuole essere un Memorandum rivolto alla Presidenza di turno. ILGA-Europe è la branca europea dell’Associazione Internazionale Lesbica e Gay, ILGA, e comprende più di 130 organizzazioni – tra cui l’Arcigay – che lottano a livello europeo per il riconoscimento dei diritti umani e contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. ILGA-Europe ha status consultivo presso il Consiglio d’Europa ed è membro della piattaforma delle Organizzazioni non governative (ONG) sociali europee.
Siamo in una Europa per molti versi isola felice nel panorama mondiale ma nella quale ancora esistono differenze legislative di trattamento tra le relazioni eterosessuali e quelle omosessuali che sono in aperta contraddizione con la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, adottata al Consiglio Europeo tenutosi a Nizza nel Dicembre 2000. Un documento storico e da onorare, che ha ribadito la lotta contro ogni forma di discriminazione, ivi compresa quella motivata dall’orientamento sessuale. Nel documento si legge: “Ilga-Europe desidera attirare l’attenzione della Presidenza italiana dell’Unione Europea su alcuni settori chiave che riguardano le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender a livello Europeo ed in cui si potrebbero operare miglioramenti grazie ad azioni concrete fra Luglio e Dicembre 2003: la Convenzione sul futuro dell’Europa; l’attuazione della direttiva quadro; il tema della Giustizia e degli Affari Interni; il processo dell’allargamento; la realizzazione di garanzie di tutela dalle discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale in settori che vadano al di là di occupazione e condizioni di lavoro e il mainstreaming”, dove per mainstreaming si intende il vigilare contro l’approvazione di norme e codici che vadano in contrasto con le norme (anche anti-discriminatorie) già approvate in passato.
Durante il semestre di Presidenza italiana si terrà ad esempio la Conferenza Intergovernativa (CIG), occasione storica per rendere l’Unione Europea una realtà veramente uguale per tutti. Viene richiamata l’attenzione sulla necessità e l’importanza di una Carta dei Diritti Fondamentali giuridicamente vincolante, grazie alla quale i paesi membri abbiano la possibilità di tutelare effettivamente i propri cittadini. “Ilga-Europe chiede quindi alla Presidenza italiana di appoggiare la piena inclusione della Carte dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea nel Trattato Costituzionale”. Un altro argomento su cui sarebbe opportuno poter fare passi in avanti sarebbe quello collegato al concetto di Ricongiungimento Familiare, punto dolente sul quale esistono incredibili disparità di trattamento tra un paese e l’altro dell’UE. Questo perché la proposta di Direttiva relativa al diritto al ricongiungimento familiare COM (2002) 225 lascerebbe ad ogni singolo Stato il compito di legiferare in materia, e quindi decidere se consentire o meno il ricongiungimento con un familiare se questo proviene da un paese non EU. Sappiamo bene che questo limita fortemente le libertà individuali, interferendo anche sulla vita sia affettiva che sociale dei soggetti non sposati (coppie GLBT quindi comprese) che non vengono in molti paesi ancora riconosciuti come Famiglia, dal momento che le coppie dello stesso sesso possono al momento sposarsi regolarmente soltanto in Olanda ed in Belgio. Altri paesi riconoscono a vario titolo le Coppie di Fatto, altri ancora invece negano a priori diritti e parità di trattamento dei loro cittadini in quanto riconoscono solo ed esclusivamente i legami tra persone sposate. Spiace notare che proprio i due paesi a cui spetta quest’anno il compito di Presidenza del consiglio europeo, Grecia e Italia, sono tra i più arretrati da questo punto di vista: non solo non si riconosce a livello giuridico nessun altro tipo di legame se non quello tra un uomo e una donna sposati, ma non si da neanche la possibilità a tutti gli altri di potersi in qualche modo “registrare” presso le autorità come coppia, con tutto quello che ne consegue a livello di diritti negati. Una palese disparità di trattamento quindi basata sull’orientamento sessuale, in aperta contraddizione con la normativa comunitaria anti-discriminazione.
E’ evidente il ruolo chiave che il Presidente del Consiglio dei Ministri d’Europa gioca nel corso del suo semestre di competenza, quale forza motrice e organizzativa tramite il suo ufficio e richiamato a delicati ruoli di mediazione in caso di forti divergenze di opinione e contrasti. Sta anche in questo il senso e l’importanza di questo “memorandum” il cui destinatario stavolta è Silvio Berlusconi, chiamato ad un ruolo di promotore dell’uguaglianza tra tutti i cittadini, il che è poi il vero banco di prova per ogni sistema democratico moderno: fare l’interesse della maggioranza senza compromettere, o dimenticare, i diritti delle minoranze.