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LIBRETTI AL BANDO

Tempi duri per i possessori di libretti al portatore, la più tradizionale delle forme di risparmio dopo il classico ed intramontabile salvadanaio.

I rinnovati timori per le spinte inflazionistiche e per il prezzo del greggio contribuiscono parecchio a deprimere le borse, che nell’ultima settimana hanno inanellato una serie di risultati non propriamente brillanti.
Negli Stati Uniti il presidente della Fed Alan Greenspan, benché osservi un ritmo di crescita sostenuto dell’economia Usa (anche se il deficit di bilancio rimane una mina vagante), si è mostrato molto preoccupato per il rischio inflazione nell’area nordamericana, dando per scontati ulteriori rialzi nei tassi di interesse.
Una spinta importante ai prezzi verrà data pure dal petrolio, le cui quotazioni hanno ricominciato a correre grazie a nuove tensioni negli scenari politici mediorientali ed alle ondate di gelo che questo inverno imperversano un po’ su tutti i continenti.
In questo contesto il dollaro rimane molto debole nei confronti delle altre principali valute.
Per le borse, come già accennato, una settimana difficile che ha visto pesanti vendite soprattutto sul comparto energetico e delle utilities.

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LA LENTE DI INGRANDIMENTO
Tempi duri per i possessori di libretti al portatore, la più tradizionale delle forme di risparmio dopo il classico ed intramontabile salvadanaio.
Infatti, per adeguarsi alla normativa europea contro il riciclaggio del denaro sporco (si cerca di impedire che somme ingenti di denaro possano circolare in modo anonimo), la legge impone che dal 1° luglio 2005 tutti i libretti al portatore, sia bancari che postali, non possano più avere una giacenza superiore ai 12500 €, pena una sanzione che può arrivare anche al 40% della cifra in essi depositata (nello specifico si ha una sanzione del 20% per saldi superiori a 12500 € ma inferiori a 250000 €, e dal 20% al 40% per importi superiori a 250000 €).
In realtà la legge inizialmente aveva fissato il termine del 31 gennaio, ma il Consiglio dei Ministri l’ha successivamente prorogato sotto la pressione di diverse associazioni dei consumatori, preoccupate del fatto che per scarsa e poco tempestiva informazione potessero essere colpiti pure molti innocenti risparmiatori.
I rimedi per non incorrere nella sanzione sono innanzitutto la trasformazione del libretto da “portatore” a “nominativo”, e quindi la riduzione della giacenza al di sotto dei 12500 € (magari aprendo altri libretti, e spalmando tra essi l’importo complessivo, in modo che ogni libretto non superi la cifra massima stabilita).
Dalla seconda soluzione si evince facilmente che questo provvedimento potrà essere aggirato senza grosse difficoltà, vanificando in parte il fine antiriciclaggio per cui esso stesso è stato concepito.
Piuttosto tutte le istituzioni ed i canali informativi si dovranno adoperare per la massima diffusione della legge affinché si evitino sanzioni accidentali ad innocui cittadini, magari involontariamente colpevoli di non essere venuti a conoscenza del provvedimento entro il termine previsto.
In ultimo un consiglio: visti i magri tassi di interesse dei libretti stessi, forse è proprio utile toglierli del tutto per canalizzarci verso altre e più redditizie forme di investimento comunque sicure quali titoli di Stato, obbligazioni bancarie, fondi di liquidità; il tutto nell’ottica della più assoluta diversificazione del proprio portafoglio.

di Sirio Belli