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Lingua italiana: lo Zingarelli inserisce il Gay Pride

La manifestazione della fierezza di essere omosessuali, senza vergognarsene e senza nasconderlo, entra ufficialmente a far parte della lingua italiana.

ROMA – Tra le novità dell’edizione 2007 del vocabolario Zingarelli (Zanichelli Editore) c’è da registrare l’introduzione della voce Gay Pride. Da “gay” deriva “Gay pride”, ovvero l’orgoglio di essere omosessuale e per senso esteso una manifestazione organizzata per attestare pubblicamente la propria omosessualità. Si tratta certamente di un ulteriore segno del lento ma progressivo cambiamento dei tempi, della società e di conseguenza della lingua.
Alle origini del Gay Pride c’è la repressione della rivolta nata spontaneamente a New York nel Giugno 1969 a seguito della chiusura di altri ritrovi e dei raid della polizia nei club underground come lo Stonewall Bar, frequentatissimo luogo di ritrovo della comunità omosessuale della Grande Mela. La pubblica protesta della comunità GLBT (gay, lesbica, bisessuale e transgender) newyorkese durò quasi una settimana e divenne il primo caso di proclamazione e rivendicazione della propria identità. Oggi spesso, anche in Italia, c’è chi cerca di ritrarre il Gay Pride come un’esibizione carnevalesca: un’analisi superficiale dal solo intento dispregiativo verso altri modi di essere, da parte di chi dimostra solamente di non comprenderne le radici e il senso. (Roberto Taddeucci)