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Lombardia: AN raccoglie firme contro i gay

No ai matrimoni tra coppie gay nè all’adozione di bambini da parte degli omosessuali. Questa la richiesta di alcuni rappresentanti lombardi di An.

MILANO – No ai matrimoni tra coppie gay nè all’adozione di bambini da parte degli omosessuali. Questa la richiesta di alcuni rappresentanti lombardi di An che hanno avviato una raccolta di firme per opporsi alle decisioni della sinistra spagnola. E che si dicono contro alcune posizioni della sinistra italiana, tra cui la ‘benedizione’ da parte di Walter Veltroni di 60 coppie gay.
“Noi difendiamo la famiglia e i suoi valori – spiega la consigliera milanese di An Carla De Albertis – Il mondo gay non può e non deve essere il modello per i nostri figli.” Il rappresentante lombardo di Alleanza Nazionale, Piergianni Prosperino aggiunge che va bene rispettare le libertà di scelta personali fatte nella propria vita privata, “ma non possiamo pensare a bambini, peraltro con i problemi che l’adozione comporta, che abbiano papà di nome Maria e Carmela e mamme baffute di nome Fausto, Walter o Romano.”
“Verrebbe da dire: Mamme baffute sempre piaciute! – Paolo Ferigo, portavoce di Arcobaleno, commenta con un sorriso le parole di Piergianni Prosperini – Ci si accusa sempre di voler imporre un modello, e di voler avere un trattamento privilegiato. Niente di tutto questo. Una famiglia è una famiglia, indipendentemente che si parli di due uomini, due donne, o un uomo e una donna. L’importante è l’amore, il rispetto e l’affetto che lega queste due persone. I valori familiari di cui parla il consigliere De Albertis, sono valori che condividiamo, che vogliamo e desideriamo anche noi, come chiunque altro. Ma è proprio la mancanza di un riconoscimento giuridico che ci impedisce tutto questo. Il riconoscimento delle coppie di fatto non distrugge la famiglia, ma anzi aiuta a crearne di nuove, con entrambi i partner che si obbligano l’uno verso l’altro e verso la società. I nostri “doveri” (ammesso che amare, sostenere e curare chi ci sta accanto possa essere definito dovere) li compiamo già nella vita di tutti i giorni con il nostro/a compagno/a. Ora chiediamo che ci siano riconosciuti finalmente anche i nostri diritti.”
Ferigo ricorda che la raccolta di firme non ha alcun fondamento visto che a tutt’oggi in Italia non è in vigore e nemmeno in discussione alcuna legge per il riconoscimento dei matrimoni omosessuali.