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MALEDETTO WILDE

Al teatro XX secolo fino al 3 dicembre la pièce di G. Calligarich Oscar Wilde – Maledetto amore mio: storia beffarda e sentimentale di una passione lontana e forse non corrisposta.

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ROMA. L"amore, i rimpianti, i ricordi e lo struggimento di un abbandono, di un amore lontano e forse non corrisposto sono i temi su cui si basa lo spettacolo, scritto e diretto da Calligarich, Oscar Wilde- Maledetto amore mio in cartellone al Teatro XX Secolo fino al 3 dicembre. Presentato già con successo due stagioni fa, lo spettacolo è un cabaret dai toni berlinesi, beffardo e sentimentale sul lato oscuro e disperante dell"amore, e in accordo con la tradizione più nobile del cabaret, vuole cogliere oltre al gusto dell"intrattenimento anche suggestioni e riflessioni sulla vita. Il protagonista di questo percorso magico e appassionato è Oscar Wilde, che nell"anno del centenario della sua morte non poteva trovare un omaggio più fedele alla dilaniante disperazione dei suoi ultimi anni di vita. Mentre la voce fuori campo di Giorgio Albertazzi introduce brani del De Profundis, Gianni De Feo interpreta lo scrittore nel periodo più difficile della sua esistenza, quando nel 1895 venne imprigionato e condannato per omosessualità a due anni di lavori forzati.

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Tra le mura della sua cella, deluso e infelice per il comportamento del suo amato Lord Douglas, Wilde attraverso la trascinante interpretazione di De Feo, ci accompagna nel luminoso buio delle sue pene d"amore. "Un giorno in prigione senza piangere è un giorno in cui si ha il cuore di pietra, non un giorno in cui si ha un il cuore felice", scriverà Wilde. Oscar Wilde come spunto e pretesto narrativo per rievocare amori impossibili, struggenti, rabbiosi, attraverso la musica, le canzoni, frammenti di versi e citazioni illustri.Citazioni liriche di Sergio Velitti, Shakespeare e Cardarelli, insieme a brani di Trenet, Piazzola, Rabagliati, Lauzi, Mina, Prèver , Zarah Leander trasformano lo stesso Wilde in uno sfrontato cabarettista, una creatura ambigua, affascinate e irresistibile che in una atmosfera colta e raffinata tesse la trama dell"amore maledetto.

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Varcata la soglia immaginaria della sua cella di Reading, Wilde si ritrova in una cornice di decadenza mitteleuropea ad incarnare i sentimenti malinconici e viscerali dell"immaginario collettivo. De Feo nella duplice veste di cantante-interprete ed attore, sugli originali arrangiamenti musicali eseguiti dal vivo dal pianista Stefano De Meo e dal violinista Daniele Trevisiol, rappresenta una sorta di maschera che passa senza soluzione di continuità dai panni di Wilde a quelli di un suadente chansonnier, dai toni sarcastici del cabaret tedesco degli anni "20 a quelli più maliziosamente ironici del varietà. Un flusso di note, immagini e parole per svelare il doppio registro che si cela dietro le passioni amorose, l"ambiguità dei segni dietro i sentimenti estremi.

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"Un mazzo di rose rosse per segnare l"inizio di un amore travolgente, un mazzo di rose rosse per dirsi addio", recita una struggente canzone di Zarah Leander. Solo per circa due ore sul palcoscenico Gianni De Feo ci accompagna in un piacevole incantato viaggio di sogni e poesia. "Oscar Wilde, Maledetto amore mio" Roma, Teatro XX Secolo, via Garibaldi 30 Fino al 3 dicembre Informazioni e prenotazioni al numero: 06.5881444

di Rocco Messere