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MI RICATTA CON LE NOSTRE LETTERE

Una storia finita e la minaccia di rendere pubblica la propria relazione. Le lettere, una volta d’amore, adesso usate come armi di ricatto. Che fare? Risponde l’avvocato.

Bella relazione. amore, lettere intense, fotografie (pudiche). Ora il tizio mi minaccia di rendere tutto pubblico (agli amici e sul lavoro). Posso proteggermi, cautelarmi?
Le lettere che io gli ho scritto sono “mie” e quindi lui non le puo’ usare, o sono “sue” e può farne quello che vuole?
Che posso fare per proteggere la mia sfera privata, benchè condivisa nei 6 mesi di relazione? Ora che tutto è finito è giusto che mi perseguiti con queste “minacce”?
Lui dice di non avere nulla da perdere mentre io non ho ancora fatto il coming out, ho famiglia e nessuno sa del mio essere gay.
Grazie

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Cara “velata” (l’ironia del termine, in questo caso, credimi, è affettuosa; d’altro canto non esiste un’altra parola equivalente che restituisca per intero l’idea), poni un problema di non facile soluzione.
E’ semplice rispondere sulla questione delle lettere: nessuno le può pubblicare perché legalmente sono tue, anche se a mani di altri, e per pubblicarle occorre il consenso di chi le ha scritte. Ma questo vale per la pubblicazione, per esempio, in un libro. Renderle semplicemente note è faccenda diversa. Per di più, se vengono, per esempio, inviate ai tuoi, il danno è fatto.
Tu potrai reagire con una denuncia per diffamazione, ma solo se il comportamento del tuo ex è tale da risultare chiaramente infamante. Un’iniziativa legale potrebbe esere presa: fargli mandare una lettera di diffida da un legale. Ma è arma a doppio taglio. Se è un tipo facilmente intimoribile può darsi che desista dai suoi propositi; ma se è un tipo nevrotico, o anche solo cattivo d’animo, rischi di sortire l’effetto contrario, cioè spingerlo a fare, per rivalsa, ciò che magari non aveva veramente intenzione di fare.
Valuta un po’ tu, in concreto, la situazione, magari consigliandoti con persona esperta. Lascia però che faccia una considerazione a margine. Ognuno ha i propri tempi per fare il proprio coming out e lungi da me biasimare chi non ha il coraggio di farlo. Ma la situazione che tu descrivi si determina sempre e solo quando si continua a vivere la propria omosessualità di nascosto. Se tutti sanno già tutto, viene meno il terreno per il ricatto. Ed inoltre, credimi, dirlo ai genitori è in genere un dramma di pochi giorni, poi tutto si appiana. Dirlo agli amici o sul posto di lavoro è ancora più facile.
Insomma, un po’ di coraggio e vedrai che dopo campi più tranquillo.
Ezio Menzione
avvocato
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di Ezio Menzione