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Milano: FN in piazza contro “il gender”. Pd: “Il questore lo vieti”

Forza Nuova in presidio contro l’educazione alle differenze. Iardino: “Non è tollerabile”.

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Non c’è pace, in Lombardia. Dopo l’ormai nota vicenda del convegno omofobo svoltosi in Regione, pubblicizzato con il logo di Expo, a cui hanno risposto più di 2000 persone con una manifestazione colorata e pacifica, sabato si annuncia un altro pomeriggio complicato per Milano.
Forza Nuova, infatti, ha indetto un presidio “in difesa della famiglia e dell’infanzia” in piazza Oberdan. I militanti della formazione di estrema destra guidata da Roberto Fiore hanno fatto sapere che scenderanno in piazza “contro ogni imposizione delle teorie ‘gender’ nelle nostre scuole”. Al presidio verrà distribuito, annunciano da Fn, “materiale informativo sulla dittatura omosessualista nella nostra società, sull’aggressione dei teorici del ‘gender’ nelle scuole, strumenti utili per organizzare la difesa dei propri bimbi”. Non si è fatta attendere la reazione del Pd a Palazzo Marino. “Non è possibile assistere impassibili all’emergere a Milano di iniziative omofobe ed oscurantiste – ha commentato la consigliera comunale Rosaria Iardino -, messe in campo dalle forze di estrema destra.

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Spero che come nel caso del presidio contro le moschee, organizzato in piazza Scala lunedì scorso, poi vietato, la Questura imponga lo stesso divieto e di gazebo contro la famiglia omosessuale e l’educazione a scuola delle diversità, non ne vengano installati affatto”. Infatti, prosegue, “dopo i recenti casi che hanno alzato la tensione in città (il riferimento è all’aggressione avvenuta fuori da un liceo milanese ai danni di uno studente ed operata da attivisti di estrema destra, ndr), autorizzare un presidio di Forza Nuova a due passi dal centro sarebbe incauto”. “Detto questo è il principio che non può essere tollerato – ha concluso Iardino -; questa città ha già dovuto sopportare un convegno omofobo, partecipato da un prete accusato di abusi su minori e dove ad ogni voce dissidente veniva messa violentemente il bavaglio. Milano non è e non sarà mai una città omofoba, ma resta un luogo aperto, libertario antifascista“.