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Milano: sì a quote rosa, ma Cappato si oppone: “E i trans?”

Su proposta dell’ex sindaco Moratti, il consiglio comunale ha ammesso che il 50% dei cda delle società e degli enti del Comune sia composto da donne. Ma i Radicali chiedono spazio anche per i trans.

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E’ polemica in seno al consiglio comunale di Milano in seguito all’ultima proposta dell’ex sindaco Letizia Moratti. Riscopertasi attenta ai diritti delle minoranze da quando è all’opposizione, la Moratti si è intestata un’iniziativa che ha visto concordare anche la maggioranza. Parliamo di una regola secondo cui il comune di Milano dovrà rispettare le quote rosa, ovvero riservare il 50 per cento dei posti alle donne nei consigli di amministrazione di enti locale e società a partecipazione comunale.

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Raccolto il parere positivo anche del Partito Democratico, che ne ha comportato l’approvazione, la richiesta ha regitrato un voto contrario, quello del consigliere Radicale Marco Cappato che ha spiazzato l’aula dichiarando: «E in che quota finirebbero i transessuali?». A quanto pare, anche l’astensione del consigliere del Movimento Cinque Stelle, Mattia Calise, avrebbe a che fare con le motivazioni di Cappato che, probabilmente, non ha certo voluto negare la giusta rappresentanza alle donne, ma piuttosto sollevare la questione delle diversità. Infondata?Ricordate quando l’allora deputata di Forza Italia Elisabetta Gardini diede in escandescenze perché la sua collega di Rifondazione Comunista Vladimir Luxuria usava i bagni della Camera riservati alle donne?