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Milano: un registro per le coppie gay (forse)

Nei programmi del centro-sinistra per l’amministrazione del Comune di Milano l’istituzione di un Registro per unioni di fatto e un ufficio per le tematiche legate all’orientamento sessuale.

MILANO – Aperta la corsa per la carica più alta a Palazzo Marino. Candidata sindaco per il centro-destra è il ministro Letizia Moratti mentre il candidato del centro-sinistra è Bruno Ferrante, che ieri ha presentato il suo programma. Tra i temi che hanno richiesto una maggiore negoziazione tra le varie forze che lo sostengono non poteva non esserci quello dei diritti delle coppie omosessuali, sulle quali notoriamente la Margherita si trova in dissonanza rispetto al resto della coalizione. Anche nel capoluogo lombardo il punto di compromesso è stato raggiunto prendendo come modello il programma di governo dell’Unione di Prodi. Quindi si all’idea di un registro comunale dei conviventi che consenta di riconoscere per le coppie di fatto il diritto di accedere a certi servizi comunali sinora limitati ai soli coniugi. “Nessuno vuole omologare le coppie di fatto alle famiglie” ci tiene a precisare il segretario provinciale dei Democratici di Sinistra Franco Mirabelli, “Come a livello nazionale si parla di diritti individuali di chi sta nelle coppie di fatto e non di diritti della coppia: il Registro delle unioni sarà lo strumento per il riconoscimento.” L’accordo sembra raggiunto ma “sul Registro ci siamo riservati di dare una risposta”, dice Paolo Danuvola della Margherita.
Prevista anche la creazione di un Ufficio comunale per le tematiche legate all’orientamento sessuale e identità di genere sul modello di quella già attuato dal Comune di Torino, un ufficio dove si potranno denunciare quelle violazioni dei diritti legate all’orientamento sessuale e che dovrebbe fornire assistenza, non solo legale, sulle tematiche legate alla sessualità. Per Paolo Ferigo, dell’Arcigay di Milano, “L’ufficio dovrà tenere i rapporti con la galassia delle associazioni omosessuali e dovrà anche occuparsi della formazione del personale del Comune sulle tematiche della omosessualità e della transessualità, al fine di combattere comportamenti discriminatori.” Per Ferigo si tratta di un progetto ancora più avanzato e importante rispetto a quello del Registro, che costituisce si un segnale politico ma che in effetti non rappresenta un avanzamento concreto di diritti in assenza di una legge a livello nazionale. Per l’attuale Assessore alle politiche sociali, Tiziana Maiolo, di Forza Italia, entrambe le proposte sono da bocciare. L’Ufficio non sarebbe altro che un modo per dare tavoli e uffici, mentre il Registro delle unioni civili sarebbe inutile senza una modifica della legge nazionale. “Io sono favorevole a che nelle leggi sulla casa o sull’eredità si dia più spazio ai conviventi non sposati, anche dello stesso sesso” ha detto ma Majolo, “ma non sono i Comuni che devono occuparsene.” (RT)