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MINA, NON TORNARE!

Stasera l’atteso ritorno in video su Internet.

Signora Mina stasera, stai con tuo marito. Con l’uomo con cui hai diviso più di vent’anni. Regala a lui le tue forme rinate, scavate dentro una montagna di ciccia. La tua taglia 42, la forza che ti ha fatto perdere 40 chili. A sessant’anni puoi considerare quello che hai fatto non una vittoria, ma un trionfo. Allora non era vero che soffrivi di una qualche disfunzione che ti aveva fatto lievitare come un pandoro? Allora eri tu che ti volevi taglia forte, per cancellare del tutto quell’immagine di algida valchiria senza sopracciglia che le drag-queen di mezzo mondo si sforzano ancora di imitare. Senza successo. Sei unica anche nell’immagine. Ma guarda, persino Marilyn Manson sembra il tuo clone debosciato! Fatti tuoi, a nessuno deve interessare quanto e come mangiavi. La tua vita privata si svolgerà come hai voluto.

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Nascosta in una torre di cristallo trasparente, attraverso la quale chiunque poteva osservarti, per esempio, in Versilia, dove passeggiavi tranquilla come una qualsiasi signora in vacanza. Ma fuori dai grandi riflettori, dalle ospitate, dall’apparenza senza sostanza.

Ecco, tu sei stata, in questi ventitrè anni di assenza un arrosto senza fumo, un discorso senza chiacchiere, una presenza dell’assenza. Ed hai tessuto a trama contraria le tue paure, hai costruito la tua potenza sulle tue debolezze. Il terrore del palcoscenico, dell’incontro col pubblico, la nausea della sovraesposizione mediatica. Hai distrutto un’immagine ed hai creato il mito, dalle ceneri del rifiuto.

Rimani tale, ti imploriamo. Non ci togliere l’unica eccezione che conferma la regola. Quella legge assurda per cui se non ci si fa "pubblicità regresso" non si vende, non si "funziona", non si cattura il mercato. Il mercato dei giovani. I giovani non ti comprano abbastanza, si dice. Bisognerebbe contare quanti di loro non conoscono "Il cielo in una stanza". Pochini, ci puoi scommettere. Ma per conquistarli non ti svendere. Mina, non tornare. Stasera sarai in immagine sul sito di Inwind.

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Bene, è giusto. Guarda pure allo specchio la tua grandezza, dacci un’ "ecografia" del tuo personaggio, ma che sia solo un’ombreggiatura: così ci rendiamo conto che stai bene, non hai mai smesso di fumare (anche se ci hai provato tante volte), ma non rubarci il profumo del mistero. Concedici pochissimo da amare: i tuoi articoli su "La Stampa", i tuoi divertissemant radiofonici, la tua passione per Internet. E le tue canzoni.

I critici che capiscono la musica sostengono che la tua voce sia incredibile dal vivo e non vedono l’ora di vederti su un palco. Lasciali dire, non hai bisogno di dimostrare niente. Non rovinare la dea che hai costruito dalle polveri del nulla.

Signora Mina, stai con tuo marito, incidi dischi bellissimi, non come alcuni del passato che, francamente, non valevano granchè. Costringi gli autori a divenire tuoi schiavi, a lavorare per te, strenuamente, come hanno fatto i grandi del passato.

A noi, regala il respiro della tua voce perfetta, melodia assoluta, calda e nasale. Non l’ha nessuno, una voce così. Ricordalo.

di Paola Faggioli