Modena: FI e AN indignati su campagna per i diritti civili - vestito - Gay.it Archivio

Modena: FI e AN indignati su campagna per i diritti civili

La Sinistra Giovanile e Gayleft lanciano una campagna sui diritti civili che scatena le reazioni indignate di esponenti di Forza Italia e Alleanza Nazionale. Gayleft: dichiarazioni violente e livorose

MODENA – Nei manifesti della campagna sui diritti civili promossa dalla Sinistra Giovanile si vedono due ragazze, presumibilmente lesbiche, ritratte in varie circostanze. Su un divano che si abbracciano, mentre guardano lo schermo di un computer portatile, mentre una aiuta l’altra a indossare un vestito. Immagini di quotidiana vita insieme. Assolutamente niente di scandaloso, neanche in termini di esposizione del corpo delle due ragazze. Eppure le immagini della campagna hanno scatenato le ire dell’onorevole Isabella Bartolini (Forza Italia), secondo la quale «Non c’è da stupirsi se l’Italia è ai primi posti del mondo per denatalità, maleducazione, scarsa qualità dell’istruzione, se la sua cultura è spesso autoreferenziale, partigiana e non esce dagli stretti confini nazionali, se l’amoralità dilaga, insieme al disinteresse, in particolare fra i giovani, per tutto ciò che esula dalla sfera dell’edonismo. Tutto questo è il frutto della cultura della sinistra postsessantottina, che si è infiltrata in tutti i gangli della vita pubblica e culturale, minando i valori ed i principi alla base della nostra civiltà e della nostra società. La sinistra sta giocando drammaticamente sugli equivoci, scambiando la libertà dell’individuo per la licenza di contravvenire a tutte le regole etiche e morali del vivere civile e sociale. Qui non si fa del moralismo un tanto al chilo, ma non possiamo lamentarci delle culle vuote, degli anziani abbandonati dalle famiglie, del bullismo avanzante e di tutti i problemi psicologici e sociali in preoccupante crescita, soprattutto fra i giovani, se gli propiniamo come “normali”, ed anzi all’avanguardia, modelli di vita che obiettivamente non lo sono. La storia dell’umanità si fonda sull’unione fra un uomo ed una donna, che perpetua la specie ed attorno a questo nucleo gira tutto il resto. Cambiare forzatamente questo nucleo non farebbe che decretare la fine di una società. Di certo nessuno vuole privare gli omosessuali di ogni diritto di convivere, né si vuole farli oggetto di alcun pregiudizio, ma di certo è un gravissimo errore eleggerli a modello di vita per i diritti civili.»
A dar manforte alla parlamentare di Forza Italia interviene anche Enrico Aimi, presidente provinciale di Modena e consigliere regionale di Alleanza Nazionale: «Speravo ci fosse un limite, quello del pudore e della decenza, che non dovesse mai essere superato – dice Aimi – invece i locali esponenti della Sinistra Giovanile hanno dato riprova di sapere andare ben oltre proponendo disgustose cartoline che ritraggono alcuni momenti di quella che loro definiscono “vita quotidiana di una coppia lesbica”. Considerato che questo materiale di propaganda verrà diffuso nelle scuole medie superiori, siamo fortemente allarmati per il messaggio che si cerca di trasmettere alle future generazioni: evidentemente ai giovani Ds il modello plurisecolare di famiglia non va più bene ed hanno deciso, non si sa bene con quale legittimazione, che è necessario un’inversione di rotta.» Per Aimi «Questa è una campagna inammissibile perché ha come unico obiettivo quello di scardinare i valori che stanno alla base della nostra società per aprirla a degenerazioni che nulla hanno a che vedere con i tanto declamati diritti civili. Quando si tratta di difendere i valori la sinistra è sempre schierata dall’altra parte; lo ha fatto con la droga che vorrebbe libera, adesso lo fa con l’ esaltazione di un modello deviato di affettività.»
Partendo dai commenti dell’On. Bartolini a questo tipo di critiche non potevano non rispondere i dirigenti regionali di Sinistra giovanile dell’Emilia-Romagna…
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Partendo dai commenti dell’On. Bartolini a questo tipo di critiche non potevano non rispondere i dirigenti regionali di Sinistra giovanile dell’Emilia-Romagna, la segretaria regionale Stefania Gasparini, i segretari provinciale e cittadino di Modena, Giacomo Gullo e Giulio Guerzoni: «Secondo Isabella Bertolini la campagna della Sinistra Giovanile sui diritti civili sarebbe responsabile di tutti i mali che colpiscono l’Italia, simile al mitico vaso di Pandora della mitologia greca. Pur ringraziando la parlamentare di Forza Italia per l’importanza e il potere attribuito alla nostra organizzazione, ci sentiamo di rispondere che non abbiamo le capacità per determinare tutte queste disgrazie. Nello specifico l’esponente dell’opposizione ci attribuisce la colpa di un lungo elenco fantozziano di problemi nazionali: denatalità, scarsa qualità dell’educazione, maleducazione, amoralità dilagante, anziani abbandonati dalle famiglie, bullismo avanzante e di tutti i rimanenti problemi psicologici e sociali dei giovani italiani. Se ci fosse stata addossata la colpa anche per lo scoppio della seconda guerra mondiale o per il caso Calciopoli avremmo chiuso il cerchio. Se la Bertolini, esattamente come i fanno i bambini davanti ai fumetti, invece di limitarsi a guardare le figure, avesse compiuto lo sforzo di leggere anche i testi della nostra campagna, si sarebbe accorta che i temi affrontati sono ben lontani da quell’enorme male che lei indica. (Ri)creazione della specie affronta i tanti diritti della persona, indipendentemente dalle preferenze sessuali, nella sempre più complessa e multiforme società contemporanea. Nelle nostre cartoline non c’è nessuna volontà di “eleggere modelli di vita per i diritti civili” ne’ di “distruggere le fondamenta del paese”, bensì la voglia di trattare temi seri e quotidiani quali l’ immigrazione, la libertà all’affettività, i Pacs, la libertà dell’accesso tecnologico, il diritto all’ informazione e al sapere. Abbiamo voluto raccontare il complesso reticolo di bisogni e diritti che caratterizzano le giovani generazioni. Non c’è alcuna volgarità nelle nostre fotografie, non c’è nessuna indecenza nella nostre didascalie. Il “moralismo un tanto al chilo” è tutto nelle parole dell’ on. Bertolini, che diventano ipocrite quando dichiara di “non voler far oggetto di pregiudizio” le coppie di fatto, omosessuali ed etero, che Lei stessa ha appena discriminato. Con la promessa di far pervenire a casa dell’onorevole Bertolini tutto il materiale della nostra campagna – concludono gli esponenti della Sinistra giovanile – ci piace concludere ricordando che le nostre argomentazioni non possono essere il frutto della cultura postsessantottina in quanto tutti noi siamo venuti al mondo almeno quindici anni dopo quel periodo storico dal quale, a quasi 40 anni di distanza, la deputata Bertolini è ancora ossessionata.»
Sulla polemica sono intervenuti anche Andrea Benedino e Anna Paola Concia, portavoce nazionali di Gayleft: «Bertolini, che in quanto parlamentare è una rappresentante delle istituzioni, dovrebbe imparare a pesare le parole e rendersi conto di quanto male possono fare certe dichiarazioni violente, livorose e cariche d’odio alla vita di tante ragazze e ragazzi omosessuali e alle loro famiglie. Si rende conto l’on. Bertolini che definire l’omosessualità anormale e amorale non fa che alimentare nella società quei pregiudizi e quelle discriminazioni che stanno alla base di molti casi di bullismo nelle scuole (le cui vittime sono anche omosessuali) e dei suicidi di molti adolescenti italiani? Scopo della campagna promossa da Gayleft e dalla Sinistra Giovanile non è proporre l’omosessualità come modello di vita, ma una società inclusiva e rispettosa dei diritti di tutti. Bertolini ci rifletta e si vergogni per le parole che ha usato.» (Roberto Taddeucci)