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Montecitorio: presepe senza discriminazioni con coppie gay

Tuoni e fulmini contro un’iniziativa dei radicali che hanno posto nel presepe di Montecitorio due coppie omosessuali.

ROMA – Al Palazzo di Montecitorio è stato allestito il consueto presepe natalizio e i deputati radicali della Rosa Nel Pugno Donatella Poretti e Bruno Mellano hanno deciso di porre fine (almeno lì) all’emarginazione sociale e all’esclusione legislativa delle coppie omosessuali. «Stamattina – hanno dichiarato Poretti e Mellano – mentre ci recavamo in aula per le votazioni sulla Finanziaria, abbiamo accompagnato due coppie gay vicino ai pastorelli del presepe allestito da alcuni giorni vicino al Transatlantico.» C’è una coppia lesbica con al collo un cartello con su scritto “Anche in Italia il matrimonio gay come nella Spagna di Zapatero”, mentre nell’altra coppia, maschile, è corredata da un cartello con scritto “Pacs Now”. I due deputati si augurano «che il Parlamento approvi al più presto una legge per il riconoscimento delle unioni civili così come richiesto dalle coppie gay del presepe di Montecitorio. È ingiusto che milioni di cittadini non possano vedere riconosciuti i loro diritti come ormai avviene in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea.»
Se l’iniziativa, non priva di un pizzico di provocazione, voleva attirare l’attenzione ci è riuscita perfettamente. Coro delle deputate di Forza Italia Bertolini, Paoletti, Carlucci e Licastro Scardino, che bollano la presenza delle coppie gay nel presepe come «un duplice attacco, volgare e inaccettabile, alle istituzioni e al simbolo religioso.» Antonio Mazzocchi, segretario di presidenza di Montecitorio e membro dell’esecutivo di An, dice che si tratta di un «atto gravissimo di cui chiediamo spiegazioni alla maggioranza e l’immediata convocazione di un ufficio di presidenza che prenda le distanze. Per Carolina Lussana della Lega Nord il “presepe gay” sarebbe «un gesto irrispettoso della nostra tradizione e della nostra cultura cattolica.» Paolo Grimoldi, coordinatore federale del Movimento giovani padani, ricicla il motto «Scherzino con i fanti ma lascino in pace i santi.» A fronte di questa ondata indignata, che ci pare un po’ artificiale, il presidente dell’Assemblea di Montecitorio Fausto Bertinotti cerca di riportare un po’ i piedi per terra e commenta: «Sono per il riconoscimento dei diritti di tutti ma non c’è nessuna ragione per provocare una discussione dannosa sull’uno e sull’altro tema, entrambi nobili e che attraverso scorciatoie sgradevoli sono messi l’uno in conflitto con l’altro. Francamente – conclude Bertinotti – eviterei di gonfiare una polemica che tocca il presepe inutilmente.»
Polemiche politiche e “di stile” a parte, ci chiediamo se Gesù stesso avrebbe voluto l’allontanamento di eventuali coppie dello stesso sesso nei dintorni della famosa capannuccia. Oppure se invece avrebbe accolto gay e lesbiche in amicizia e con pari rispetto, trattandoli al pari di tutti gli altri. (Roberto Taddeucci)