Il Comune di Mosca ha vietato il Gay Pride per il quinto anno consecutivo. L’autorizzazione all’evento, che avrebbe dovuto svolgersi il prossimo 29 maggio, è stata negata ufficialmente per motivi di sicurezza. Ma l’organizzatore Nikolai Alexeyev sostiene che i motivi siano tutti politici e che non ci sia nessuna questione legata alla sicurezza.
Il sindaco di Mosca Yuri Luzhkov non è certo un beniamino per comunità lgbt russa. In passato aveva addirittura definito gay e lesbiche come "esseri satanici". I divieti non hanno mai fermato le marce esponendo così i partecipanti alle violenze ritenute legittime da parte delle forze dell’ordine per fermarli. Nel 2006 gli arresti salirono a 120. Negli scontri rimase coinvolto anche il deputato europeo italiano Marco Cappato.
«Ho parlato con la polizia – ha detto Nikolai Alexeyev – e mi hanno assicurato che non ci sarebbero problemi di sicurezza. Se le manifestazion di protesta venissero vietate – continua Alexeyev – non ci sarebbero scontri o feriti. Non vedo perché anche quest’anno non dovremmo marciare senza autorizzazione come lo abbiamo fatto ogni altro anno».
Lo scorso anno, la parata si tenne proprio quando la città stava ospitando la finale del concorso Eurovision e di conseguenza le telecamere di tutto il mondo furono testimoni delle violenze sui manifestanti ad opera di integralisti e forze dell’ordine.