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NOVITÀ IN BORSA: COME CAPIRLE?

Da questa settimana a Piazza Affari abbiamo un nuovo indice che sostituisce il MIB30 come indice di riferimento dei principali titoli: lo S&P/MIB.

Come atteso dalla gran parte degli economisti, la Fed ha aumentato i tassi di interesse di 25 centesimi, lasciando intravedere un ulteriore ritocco nella riunione del 10 novembre.
L’economia americana cresce ma con fatica, il prezzo del petrolio (e di conseguenza l’inflazione) rimane in trend rialzista, e proprio questi dati contrastanti tra loro condizioneranno non poco le scelte future di Greenspan in materia appunto di tassi.
Se la locomotiva economica statunitense cominciasse a perdere vigore, un aumento del livello dei tassi non sarebbe benefico, ma d’altro canto le spinte sui prezzi alimentate dalla “corsa” al greggio, peserebbero non poco sull’altro piatto della bilancia.
Si preannuncia una stagione di scelte estremamente difficili.
Nel frattempo in Europa calano gli ordinativi all’industria, ma paradossalmente c’è una sensazione di maggior stabilità (sebbene livellata verso il basso) forse grazie all’andamento forte della moneta unica.
Per i mercati finanziari una settimana sostanzialmente piatta.

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LA LENTE DI INGRANDIMENTO
Da questa settimana a Piazza Affari abbiamo un nuovo indice che sostituisce il MIB30 come indice di riferimento dei principali titoli: lo S&P/MIB.
Composto per il momento da 40 titoli (quelli del MIB30 ed alcuni provenienti da Midex e Nuovo Mercato) esso copre più del 70% del mercato italiano, e si prefigge come scopo la valorizzazione del flottante vero di ogni società.
Per poter far parte di questo paniere il titolo di una società deve avere un rapporto scambi/capitalizzazione maggiore del 30% nel periodo di osservazione di 6 mesi, mentre una società appena quotata può entrarvi immediatamente se la sua capitalizzazione è maggiore o uguale al 3% di quella dell’intero mercato.
Mentre per il vecchio MIB30 erano necessari requisiti solo in termini di capitalizzazione e liquidità, per il nuovo indice rientrano quindi anche i criteri del flottante (come sopra esposto) e della rappresentazione dei principali settori di mercato, proprio per meglio riflettere la struttura del mercato stesso e dare completezza al pubblico degli investitori.
E giusto per garantire continuità nella rappresentazione settoriale, a differenza del MIB30 il numero dei componenti l’indice non è fisso, ma può variare (la facoltà è data all’Index Commitee due volte all’anno, a marzo e a settembre).
Da dire poi che per i derivati (futures, miniFib ed opzioni) lo S&P/MIB sarà il solo sottostante di riferimento.
Il MIB30 continuerà ad esistere, ma solo a livello informativo.

di Sirio Belli