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Obama: “Proclamo giugno come il mese dell’orgoglio lgbt”

In occasione dei quarant’anni dalla rivolta di Stonewall, il presidente Barack Obama ha proclamato giugno come mese dell’orgoglio lgbt. Prima di lui solo Bill Clinton fece questo passo.

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"Io, Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti d’America, in virtù dell’autorità di cui sono investito dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, proclamo il mese di giugno 2009 come il mese dell’orgoglio lesbico, gay, bisessuale e transgender e invito il popolo degli Stati Uniti a rigettare le discriminazioni e il pregiudizio ovunque esistano." Con queste solenni parole, il presidente americano Obama ha dedicato il giugno del 2009 in occasione dei quarant’anni dalla rivolta di Stonewall.

La sera del 28 giugno 1969 a New York, infatti, i clienti del bar Stonewall Inn, nel pieno quartiere gay, reagirono all’ennesimo raid della polizia dando vita involontariamente al movimento lgbt americano e poi a quello mondiale.

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Obama ha reso omaggio ai manifestanti commemorando la rivolta come un evento in cui gay, lesbiche e transgender – ma la leggenda vuole che a dare vita alla rivolta furono le drag queen che frequentavano abitualmente lo Stonewall – fecero resistenza contro una polizia le cui molestie contro gli omosessuali erano diventate «fin troppo comuni».

Fra i meriti di gay, lesbiche e transgender americani, secondo il presidente, ci sarebbe "il rafforzamento del tessuto della società americana", "hanno mobilitato la nazione per rispondere all’epidemia interna di HIV/AIDS e hanno giocato un ruolo fondamentale nel tentare di risolvere questo problema."

Il senso dell’azione di Barack Obama è contenuto in una frase che ha il sapore di una svolta storica nell’amministrazione della nazione più potente del mondo: "Fino a quando la promessa di giustizia per tutti rimane inevasa, allora tutti gli americani ne saranno vittime. Se lavoriamo insieme per portare avanti i principi sui quali la nostra nazione è fondata ogni americano ne trarrà beneficio."

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E mentre alcuni stati hanno legiferato o stanno legiferando sulle questioni care agli eredi di Stonewall come le unioni civili o, in alcuni casi, i matrimoni gay – un termine mai pronunciato e su cui Obama si è sempre detto contrario privilegiando alle nozze le unioni sancite a livello federale dai singoli Stati -, tanto c’è ancora da fare. Il presidente approfitta della proclamazione per tracciare un percorso programmatico della sua amministrazione basato sulla lotta alla "discriminazione sul lavoro e a favore delle adozioni, speriamo nella fine del Don’t Ask Don’t Tell in modo da rafforzare la nostre Forze Armate e la nostra sicurezza nazionale. Ci impegniamo anche a combattere l’epidemia di HIV/AIDS sia tentando di ridurre il numero di infezioni HIV che garantendo cure e servizi a persone sieropositive negli Stati Uniti."

Obama è il secondo presidente americano a proclamare giugno il mese dell’orgoglio gay: dieci anni fa aveva fatto lo stesso il suo predecessore democratico Bill Clinton.