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Olanda: videogioco antigay nella bufera

Uccidere liberamente omosessuali, homeless, cani e gatti: questo uno dei punti di forza di ‘Postal 2’, videogioco dell’americana ‘Run with scissors’ nell’occhio del ciclone, per ora solo in Olanda.

AMSTERDAM – Uccidere liberamente omosessuali, homeless, cani e gatti: questo uno dei punti di forza di ‘Postal 2’, videogioco dell’americana ‘Run with scissors’ nell’occhio del ciclone, per ora solo in Olanda, per i suoi contenuti politicamente ultrascorretti.
Il suo predecessore, Postal, divenne un cult negli Stati Uniti arrivando a vendere 360.000 copie: l’obiettivo era di eliminare elementi ostili e civili inermi presenti in strade, parchi e sobborghi utilizzando un’estesa varietà di armi. Ciliegina sulla torta, per uscire dal gioco si poteva scegliere la via del suicidio.
In Postal 2, il protagonista si muove in una città anonima popolata di ogni genere di persone. La libertà è totale, per cui il giocatore può scegliere anche di trasformarsi in angelo sterminatore, uccidendo a colpi di fucile varie minoranze etniche e sessuali, tra cui un gruppo di variopinti omosessuali presenti in un bar gay.
Naturale che in Olanda, patria dell’antidiscriminazione per eccellenza, un gioco del genere potesse sollevare un polverone. A dare il calcio d’inizio ci ha pensato Henk Krol, direttore della principale rivista gay olandese, attivatosi presso tribunali e Parlamento per vietare l’importazione di Postal 2, in programma a marzo.
Immediata la replica di Vince Desi, capo della Scissors: “Non è un gioco antigay, assolutamente. E’ vero che il giocatore può sparare alla gente, ma non è mica costretto a farlo, né guadagna punti in più se si trasforma in un serial killer. Si può giocare anche in un ruolo passivo, senza uccidere nessuno”.
Postal 2 non è comunque il primo gioco che scatena polemiche per i suoi contenuti. Almeno due suoi predecessori sono stati fortemente criticati dal pubblico: ‘Gta 3’, in cui il protagonista ha delle missioni da completare ma nei tempi ‘morti’ può dedicarsi all’omicidio dei passanti innocenti, e ‘Carmageddon’, un gioco di corse automobilistiche in cui a farla da padrone, più del rombo dei bolidi virtuali, erano le urla dei pedoni investiti.