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OLTREMANICA CI PROVANO

Inghilterra: ecco le storiche affermazioni di importanti esponenti del partito conservatore. No alle discriminazioni, si ai diritti gay. Dal nostro corrispondente.

LONDRA – La posizione dei Conservatori è sempre stata molto inflessibile riguardo i diritti degli omosessuali. Margaret Thatcher aveva introdotto la famosissima e odiata "Clause 28" che proibisce a qualsiasi autoritá scolastica di "promuovere" l’omosessualitá. I suoi successori, John Major e William Hague, non hanno minimamente deviato da questa politica e nemmeno incoraggiato un’aperto dibattito sulle tematiche omosessuali.

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Ian Duncan Smith (foto), il nuovo leader eletto dopo le dimissioni di Hague, sembra stia promuovendo un rinnovamento e cerchi di dirigere il partito su posizioni meno rigide. Certamente questo sensibile cambiamento é una reazione alle due consecutive sconfitte elettorali: i Conservatori stanno adesso cercando di mettersi al passo con l’evoluzione della societá civile con l’obiettivo di allargare il consenso.

In questo contesto le recenti dichiarazioni di John Bercow e Oliver Letwin, entrambi esponenti di punta del partito, sono state accolte dalla comunitá omosessuale come una vera e propria boccata d’ossigeno.

Giovedí 24 gennaio in un’intervista al programma televisivo "Question Time" della BBC John Bercow ha dichiarato che gli omosessuali "soffrono pesanti e inaccettabili discriminazioni". Ha poi continuato: "Quello che i Conservatori vogliono fare, nel contesto di una costruttiva riforma sociale, é identificare questi problemi, dichiarare che sono inacettabili e contribuire alla soluzione in modo pratico e intelligente".

Queste sono dichiarazioni che hanno colpito per l’onestá, la chiarezza e soprattutto perché veramente inaspettate da un partito che ha sempre condannato l’omosessualitá

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Ma l’intervista televisiva di giovedí non é l’unico evento a destare piacevoli soprese. Il mattino successivo, venerdí 25 gennaio, Oliver Letwin (foto), in un’intervista al programma radiofonico della BBC "Today" ha dichiarato: "Gli eterosessuali hanno la possibilitá di sposarsi godendo di tutti i benefici e diritti che il matrimonio consente. Ma gli omosessuali non possono sposarsi. I conservatori non vogliono creare un’imitazione del matrimonio ma si riconosce che questa impossibilitá crea dei problemi reali". Ha poi proseguito elencando quali sono i problemi reali che devono essere discussi e riconsiderati: ereditá, mutuo e assicurazione sulla malattia.

Queste dichiarazioni hanno alimentato il dibattito all’interno del partito su un tema spinoso. Lady Young, un’esponente dell’ala piu’ intollerante, ha subito dichiarato che queste posizioni portano all’inevitabile svuotamento di significato del matrimonio tradizionale con conseguenze catastrofiche per la societá basata sulla famiglia.

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Steven Norris (foto), ex vice del partito, ha invece applaudito le dichiarazioni di Letwin e Bercow aggiungendo che "questo approccio piu’ rilassato alle politiche riguardanti gli omosessuali puó generare un ampio consenso tra la comunitá gay e quindi apportare nuovi e importanti voti". Steven Norris é comunque cosciente del fatto che questa apertura per il momento sembra solo superficiale e ha incoraggiato il partito a rivedere la posizione sulla "Clause 28": "Il cambiamento di tono é certamente significativo ma non é abbastanza. A meno che i conservatori non aboliscano la "Clause 28" non verrano mai presi sul serio dall’elettorato gay".

Non é un caso che tutto questo fermento sia avvenuto nella settimana che ha preceduto il secondo dibattito alla camera dei Lord sulla proposta di Lord Lester -liberale democratico- sul tema delle unioni civili. I Liberali Democratici sono apertamente favorevoli all’istituzione legale di un registro che regoli le unioni civili e venerdí 25 gennaio Lord Lester ha aperto la seconda seduta del dibattito.

I Conservatori si sono opposti a questa proposta di legge, segno che il cambiamento non é ancora avvenuto. Ma il vivace dibattito all’interno del partito e l’aperto riconoscimento della reale discriminazione delle coppie gay é un segnale forte.

La comunita’ gay si chiede se questa apertura sia il primo inevitabile segno di una metamorfosi ideologica o si tratti solo di un mutamento passeggero dovuto a strategie politiche per ampliare l’elettorato.

Qualunche sia la motivazione del partito questa apertura é comunque positiva e contribuirá certamente a creare un clima piu’ favorevole alll’evoluzione dei diritti omosessuali.

di Danilo P. Ceruti