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Omofobia, Paola Concia si dimette da relatrice della legge

Paola Concia si è dimessa, per protesta, da relatore in aula della legge sull’omofobia. La deputata aveva presentato, stamattina, una nuova versione della legge che però è stata nuovamente bocciata.

Niente da fare per il disegno di legge sull’omofobia. La commissione Giustizia della Camera ha bocciato questa mattina anche l’ultima mediazione proposta dalla relatrice Paola Concia, del Pd, che a quel punto si e’ dimessa dal suo incarico. Contro il testo, come ieri, si sono schierati Pdl, Lega, Reponsabili. Per l’Udc, hanno votato no Luisa Santolini e Roberto Rao, mentre si è di nuovo astenuto Lorenzo Ria. In favore si sono pronunciati Pd, Idv e Fli.

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Paola Concia si è dimessa, per protesta, da relatore in aula della legge sull’omofobia. A questo punto, lunedì andrà comunque in aula il testo originario firmato due anni fa dall’allora capogruppo del Pd Antonello Soro in quota opposizione. "Sono senza forze", ammette Concia, "ho fatto l’ultimo sforzo di mediazione e di apertura, Al testo base ho aggiunto aggravanti per eta’, sesso e disabilita’ in caso di aggressione, come prevede l’articolo 10 del trattato di Lisbona. Dunque la norma non era piu’ solo per omosessuali e transessuali". "Io la voglio questa legge, non voglio solo fare una testimonianza", ha spiegato Concia, "ho chiesto alla maggioranza di ritirare gli emendamenti soppressivi, di astenersi. Niente. Hanno chiesto tempo ma ormai il testo e’ calendarizzato in aula per lunedi’". Ora, ha assicurato, "io e il Pd continuiamo a essere disponibili a lavorare insieme. Io ci ho messo l’anima, ora tocca al Parlamento".

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"Non si può prendere una norma europea e appiccicarla come un francobollo alla legislazione italiana – si giutifica il capogruppo del Pdl in Commissione Giustizia della Camera, Enrico Costa – noi dobbiamo introdurre delle modifiche. Per questo abbiamo approvato gli emendamenti soppressivi del testo del Pd". "Una cosa che non ci convince, ad esempio, è che per ogni reato commesso contro l’omosessuale – sottolinea il deputato del Pdl – scatti automaticamente l’aggravante. Bisogna riflettere su questo e fare delle adeguate riflessioni". "Ma c’è anche un’altra questione che, a nostro avviso, dovrebbe essere risolta: perché si prevede l’obbligo di rendere testimonianza per una persona che magari non vuole far sapere nulla della propria omosessualità?".

Per Alessandra Mussolini, deputato del Popolo della libertà, in un’intervista a Repubblica, "È in atto una vera e propria emergenza discriminazione contro gli omosessuali. Serve una legge anche temporanea. Il voto sul ddl Concia era un’occasione per tutti, il Pdl ha preferito evitare frizioni con la Lega, ma in Aula passerà". "Non mi hanno fatto sostituire un collega assente – rilancia Mussolini – perché sapevano che avrei votato sì. Giovanardi sbaglia quando dice che la legge ha qualcosa di ideologico. Si tratta solo di aggravare le pene se si compie un reato contro un omosessuale. Troppi ragazzi si suicidano perche’ non riescono a vivere serenamente la loro condizione", conclude l’esponente del Pdl.