Omofobia: sono lesbiche, la loro casa devastata - Brescia panorama - Gay.it Archivio

Omofobia: sono lesbiche, la loro casa devastata

Svastiche e urina nella casa di una coppia lesbica messa a soqquadro nel bresciano. Ennesimo caso di sopruso ai danni di omosessuali. E intanto a Brescia il Comune discute se sostenere i Pacs.

MAZZANO (Brescia) – Segnali d’intolleranza emergente. In una delle villette delle tranquille strade della provincia bresciana vive una coppia di ragazze lesbiche, la cui casa è stata violata e devastata giorni fa da teppisti che le volevano in qualche modo punire per il loro modo di essere. La coppia ha scoperto quanto era successo rientrando a casa dopo essere stata al cinema. L’abitazione è stata messa a soqquadro e sono sparite poche cose di poco valore. Alcuni contanti sono stati lasciati dov’erano, dunque è da escludere che l’intrusione sia avvenuta per furto. Chi ha compiuto il gesto ha espresso il proprio disprezzo e dato sfogo alla propria mente animale urinando sul letto. Il razzismo e l’odio omofobo si materializzano in un simbolo molto eloquente: una svastica imbrattata su un muro, il che porta inequivocabilmente ai movimenti neo-nazifascisti che sembra si stiano facendo recentemente più attivi. Viene da chiedersi che cosa sarebbe potuto succedere se chi si è introdotto nell’abitazione avesse trovato le due donne a casa. Possibilità inquietanti, aggravate dal fatto che essendo per lo Stato le due delle sconosciute non avrebbero neanche avuto le protezioni e le tutele legislative che sono normalmente riconosciute alle coppie sposate e che sono particolarmente necessarie proprio nei momenti di difficoltà di bisogno.
Luca Trentini, Presidente di Orlando, il circolo Arcigay di Brescia, e Manuela Fazia, Presidente di Pianeta Viola, l’associazione lesbica bresciana, hanno diramato un comunicato congiunto nel quale dicono che “un atto così grave, che lede la dignità e l’intimità di una coppia, deve essere denunciato con forza da chi lotta quotidianamente per l’uguaglianza e la promozione delle diversità. Questo atto segna decisamente un salto di qualità nella strategia di odio promossa da chi rifiuta di riconosce e il valore delle differenze e combatte contro la libertà e la democrazia. Tale episodio di intolleranza rende la nostra società più povera e ci fa guardare con preoccupazione alla vivibilità della nostra realtà per chi manifesta e vive con normalità la propria condizione di vita e il proprio amore.» Gli esponenti delle due associazioni GLBT esprimono «tutta la nostra solidarietà, il pieno sostegno e la nostra fraterna vicinanza alle vittime di questa violenza rilanciando la nostra ferma determinazione nel combattere ogni forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Chiediamo all’amministrazione comunale di Mazzano un gesto di ferma condanna e di concreta solidarietà a queste vittime dell’omofobia. Chiediamo alla società civile bresciana di ribellarsi all’odio e all’ignoranza, rompendo un silenzio che si fa sempre più intollerabile. I razzisti non devono trovare spazio fra le nostre case. La comunità omosessuale di Brescia continuerà nella sua opera di visibilità e di promozione, convinta che episodi odiosi ed inqualificabili come questo siano i colpi di coda di una cultura ormai tramontata.”
Propio oggi il Consiglio comunale di Brescia discute l’ordine del giorno a sostegno di una legge sul PACS sottoscritta un anno fa da otto Consiglieri Comunali di maggioranza. “Sarà anche l’occasione – si legge in un comunicato Arcigay – per denunciare l’aggressione omofoba e fascista subita la settimana scorsa da una coppia lesbica di Mazzano. Una delle ragazze sarà presente oggi in Consiglio comunale. Arcigay chiede al mondo politico un segnale forte contro la discriminazione e un sostegno alle richieste del movimento omosessuale volte ad ottenere la piena parità di ogni cittadino di fronte alla legge.” (Roberto Taddeucci)