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Omogenitorialità: fenomeno in crescita che l’Italia ignora

Cresce il numero delle coppie gay e lesbo che sceglie di avere figli. Psicologi, esperti e insegnati concordano: “Nessun problema in più o diverso rispetto ai figli delle coppie etero”.

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In un viaggio tra le famiglie omogenitoriali italiane, la giornalista di Repubblica Maria Novella De Luca racconta non solo storie quotidiane di normali coppie gay e lesbiche con figli, ma riporta anche i pareri di pediatri, psicologi che sostengono che non c’è nessuna differenza con i figli delle coppie etero e di maestre che ogni giorno seguono lo sviluppo dei bambini nati all’interno di relazioni omosessuali e che imparano a conoscerli. Come il caso di quella maestra di una bambina figlia di due gay che, dopo l’imbarazzo iniziale ha perfino inventato una favola con le zebre con due mamme e i leoncini con due papà a dimostrazione che le difficoltà sono del mondo esterno e non dei bimbi. 

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Quella delle famiglie omogenitoriali è una realtà in crescita in tutto il mondo e anche in Italia, ma per la legge del nostro Paese semplicemente non esistono. Solo gli aderenti all’associazione "Famiglie arcobaleno" sono 500 mentre, stando all’inchiesta di Repubblica, "il 17,7% degli omosessuali e il 20,5% delle lesbiche con più di 40 anni ha uno o più figli, e il 49% delle coppie omosessuali dichiara di voler diventare genitore". Una genitorialità resa ancora più difficile dalle leggi sulla fecondaziona assistita che impedisocno la fecondazione eterologa. Non a caso, i figli delle coppie omosessuali sono nati da precedenti relazioni eterosessuali o concepiti all’estero: Francia, Belgio, SPagna, Svizzera, Olanda e perfino Stati Uniti sono i luoghi in cui i gay e le lesbiche che vogliono un figlio devono cercare un centro che faccia al caso loro.

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L’esperto d’infanzia Gustavo Pietropolli Charmet, infine, chiarisce a Maria Novella De Luca perché si può crescere bene anche in un contesto così atipico. "Oggi è in corso una modificazione cruciale sia della maternità che della paternità: si va sempre di più verso situazioni in cui i genitori si occupano a staffetta dei figli o verso famiglie monogenitoriali. Questo vuol dire – spiega Charmet – che di volta in volta il padre e la madre incarnano entrambi i ruoli, sono cioè le due figure insieme, i maschi si ‘maternalizzano’ e le donne acquistano autorità. Ed è ciò che accade nelle coppie omosessuali: se un figlio viene allevato da due padri è inevitabile che questi sviluppino anche una parte materna, e così accade nel caso di famiglia con due madri. E i bambini cresciuti in questi contesti non manifestano alcun problema diverso dai loro coetanei". Margherita Bottino, sociologa, autrice di diversi saggi sulla ‘omogenitorialità’, tra cui il libro "La gaia famiglia", aggiunge: "Quando una coppia gay decide di fare un figlio, i due padri o le due madri preparano il terreno e invece di nascondersi cercano la massima visibilità. E la società di solito è più pronta di quanto si creda. Il vero problema è la non esistenza giuridica di queste famiglie. I pediatri americani hanno dimostrato che nelle realtà dove il loro status è riconosciuto i bambini sono più sereni…".