Palermo: "Vergogna e disonore", e accoltella il figlio gay - acoltellagay - Gay.it Archivio

Palermo: “Vergogna e disonore”, e accoltella il figlio gay

Un uomo, di 53 anni ha ripetutamente colpito con un coltello il figlio diciottenne che lo scorso anno aveva fatto coming out con la famiglia. Mesi di liti continue, fino alla violenta aggressione.

Pregiudicato, 53 anni, scopre l’anno scorso che il figlio è gay e per il ragazzo inizia l’inferno. "Non ci ho visto più. Troppi la vergogna e il disonore per questa storia", ha detto l’uomo ai carabinieri che lo hanno arrestato dopo che aveva accoltellato il figlio in seguito all’ennesima lite furibonda tra le mura di casa. Il ragazzo, 18 anni, è stato ricoverato all’Ospedale Civico del capoluogo siciliano. Ha riportato ferite alle braccia, sulla mano destra e un trauma facciale. Oltre, naturalmente, ad essere sotto shock. I medici gli hanno dato una prognosi di 8 giorni.
 
"Mio padre non mi hai mai accettato – ha raccontato il giovane ad un cronista dell’Ansa -. Non ha voluto rassegnarsi al fatto che io sono gay. Ho cercato di convincerlo che la mia non è una malattia, né una cosa sporca, ma è stato tutto inutile. Mi sono reso conto di essere gay un anno fa e l’ho confessato a mia madre. Lei mi ha capito, ha cercato di aiutarmi, di starmi vicina e di convincere mio padre a rassegnarsi ma l’ultimo anno, in casa, è stato un inferno". In questo anno, il ragazzo ha lasciato la scuola e non ha trovato lavoro, la sua aspirazione sarebbe diventare modello, ma i suoi tentativi, finora, sono stati vani. E anche questo è stato motivo di rabbia per il padre violento. "Mio padre diceva che ero pazzo e che lo disonoravo – continua -. Pensava anche che mi prostituissi perché uscivo di sera, ma non è vero, andavo solo in giro con gli amici, con quelli come me". Impossibile per il padre accettare l’orientamento sessuale del figlio, vissuto come una vergogna e un disonore. Tanto da portarlo all’aggressione che adesso gli costerà una denuncia per maltrattamenti in famiglia e lesioni. 

E sarebbe facile considerare il fatto solo in base al luogo dove si è verificato, se non fosse che le cronache ci ricordano costantemente che fatti del genere succedono su tutto il territorio italiano. Non ultima la vicenda della giovane lesbica di Pesaro colpita con un coltello dalla madre e salva solo grazie alla fibbia della cintura che si è casualmente frapposta tra la lama e l’addome della ragazza. O quello di Andrea Peracchio, il ragazzo che ha raccontato la sua storia a Gay.it e poi al Maurizio Costanzo Show. La sua famiglia, di Cuneo, non ha rapporti con lui da ormai 14 anni. E l’elenco potrebbe continuare a lungo.