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Paola Concia: “Questa battaglia la voglio vincere”

A poche ore dall’ufficializzazione della sua candidatura, la rappresentante del tavolo LGBT del Pd smorza la polemica con Arcigay e con i Teodem: “I diritti civili devono unire e non dividere”.

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La tua candidatura arriva dopo la notizia diffusa dal Corsera di una candidatura di Mancuso con la Sinistra Arcobaleno, è la risposta dl Pd per non farsi scavalcare a sinistra o era già nell’aria ma semplicemente non si sapeva?
In realtà era nell’aria da tempo, come quella di Andrea Benedino a cui stiamo lavorando. Le candidature di gay e lesbiche nelle liste del PD fanno parte degli argomenti di discussione che il Tavolo LGBT ha messo in campo fin dall’inizio. Non si tratta affatto di un ‘rilancio’ nei confronti della Sinistra Arcobaleno.

La polemica, comunque, è scoppiata immediatamente, tant’è che, in un comunicato Riccardo Gottardi segretario di Arcigay dichiara che non ci sono candidati di Arcigay in nessuno schieramento aggiungendo: "Si tratta di nomi di facciata, che sonorappresentativi solo di se stessi", definendoti ‘donna di partito, non di movimento’.Il problema c’è ed è evidente. Capisco perfettamente le posizioni di Arcigay. La candidatura di Aurelio Mancuso con la Sinistra Arcobaleno è argomento di trattativa all’interno di quello schieramento non da oggi, e la loro è una rivendicazione legittima. Io mi auguro che ci siano candidati LGBT in più liste di partiti diversi. Per quanto mi riguarda, non è certo un mistero che io sia una ‘donna di partito’. La mia storia e il mio impegno sono sotto gli occhi di tutti. Penso che le battaglie vadano portate avanti in ogni ambito, che siano movimenti o formazioni politiche. Io sono una donna, lesbica, che ha scelto di farlo in un partito. Non vedo nessun problema in questo.

Arcigay accusa alcuni partiti di assumersi ‘la responsabilità di rompere il dialogo con Arcigay’ e quindi con una grossissimafetta della comunità glbt italiana. A chi si riferisce secondo te?Sicuramente alla Sinistra Arcobaleno che ha in ballo la candidatura di Mancuso da tempo, ma che ad oggi non ha ancora sciolto le riserve. Non credo che ci si possa riferire al Pd.

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dei valori sembra essersiinasprito di nuovo. Non si richia che tu e, per esempio, Andrea Sarubbi , facciate due campagne elettorali quasi contraddittorie?La battaglia sui diritti civili deve unire e non dividere. Certo, è da costruire, ma la mia sarà una battaglia ‘pro’ e non ‘contro’ qualcuno ed è una battaglia che non voglio solo fare, ma la voglio anche vincere. Il Pd ha dato chiari segni di volersi impegnare davvero sulle tematiche lgbt sia con il programma che con il Manifesto dei valori. In entrambi, infatti, si parla chiaramente di diritti delle coppie di fatto e di lotta all’omofobia.

Negli ultimi giorni il voto gay è entrato di prepotenza nel dibattito elettorale. Pensi che in questo abbaino influito positivamente le posizioni di Zapatero, anche lui in piena campagna elettorale in Spagna, e il dibattito in corso tra i candidati democratici in corsa per la Casa Bianca, Barak Obama e Hillary Clinton?

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Il tema del voto glbt non è nuovo. certo, ci sono stati alti e bassi, ma non è questa a prima volta che esce ala ribalta. Da tempo la necessità di affermare i diritti delle persone lgbt in Italia è tema di dibattito acceso. Certo, l’esempio della vicina Spagna e la risonanza che sta avendo la campagna elettorale in USA aiutano, ma soprattutto ad alimentare la consapevolezza che su questi temi dobbiamo ancora crescere molto.

di Caterina Coppola