Non stavano facendo altro che passeggiare, di sabato pomeriggio, tenendosi per mano. Ma evidentemente, per i loro aggressori, anche questo è inaccettabile, perché si tratta di due ragazzi, di due gay. Per questo un gruppetto di adolescenti seduto sui gradini del teatro regio di Parma, al passaggio di quela coppia di coetanei, 16 e 17 anni, si sono sentiti in dovere di offenderli e di aggredirli.
"Froci" hanno urlato e poi ancora "froci, fate schifo, vergognatevi". Non contento contento degli insulti, uno di loro, mentre la coppia tenta di allontanarsi senza dare seguito alle provocazioni, si alza, si avvicina ai due e sputa sulla maglietta di uno di loro. I ragazzi non riescono a reagire e se ne vanno.
Ma non dimenticano l’accaduto, l’umiliazione e l’aggressione subita in pieno giorno in un caldo sabato pomeriggio d’estate. "Perché il nostro amore non può essere pubblico?" si sono chiesti i ragazzi. E hanno scelto di rivolgersi ad un’associazione parmigiana, Ottavo Colore, tramite un amico.
"Eravamo abituati a pensare che a Parma la cosa peggiore che potesse capitare ad una coppia di omosessuali fosse l’indifferenza o tutto al più una diffidenza e un’ostilità che si fermasse agli sguardi – scrive in una nota l’associazione -. Troviamo inacettabile che nel 2012 gay e lesbiche non possano tenere per mano il proprio compagno o la propria compagna senza rischiare linciaggi pubblici".
"Oltre ad esprimere la nostra più completa solidarietà ai ragazzi coinvolti – spiega l’associazione – ci teniamo quindi a conferamere il nostro impegno per fare di Parma una città più aperta dal punto di vista del rispetto delle minoranze sessuali, in modo che nessuno debba temere di manifestare liberamente i propri affetti e la propria individualità".
"Di passi avanti – conclude la nota ricordando il lavoro dell’associazione sul territorio -, se ne sono fatti tanti a Parma, ma questo brutto episodio ci ricorda che la strada per una completa uguaglianza ed un piano rispetto di gay e lesbiche da parte di tutti è lunga. Ma noi vogliamo arrivarci in fondo".