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Pedopornografia in Vaticano, indaga la Gendarmeria

Indagini su due casi di pedopornografia all’ombra di San Pietro. Uno riguarda Wesolowski

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La Gendarmeria Vaticana ha compiuto “attività di analisi forense ed info-investigativa soprattutto di carattere informatico, per due delicati casi, di differente gravità, di detenzione di materiale pedopornografico”. Lo ha reso noto il promotore di giustizia dello Stato Città del Vaticano, professor Gian Piero Milano, nella relazione letta in apertura dell’Anno Giudiziario. Come riporta l’agenzia di stampa AGI, se ne può dedurre che ad essere accusati di detenzione di materiale pedo-pornografico siano due cittadini vaticani, uno dei quali potrebbe essere l’arcivescovo polacco Jozef Wesolowski, arrestato lo scorso 23 settembre proprio in Vaticano.

Dell’ex nunzio apostolico a Santo Domingo, il professor Milano parla esplicitamente in un altro passaggio della sua relazione, in cui si legge che “l’iniziativa assunta dall’Ufficio del Promotore di Giustizia nel mese di settembre dello scorso anno, in materia di delitti in danno di minori, che

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sarebbero stati perpetrati all’estero, da un pubblico ufficiale 11 della Santa Sede, investito di funzioni diplomatiche e rivestito della dignità arcivescovile”. Una “delicata, inedita fattispecie”, che coinvolge, come afferma ancora Milano, una molteplicità di profili soggettivi ed istituzionali, “sulla quale sono in corso atti istruttori, in particolare complessi accertamenti informatici che richiedono di procedere con la massima cautela, e nella conveniente riservatezza”.

Così dopo il giudizio della Congregazione, contro cui Wesolowski ha presentato ricorso riguarda alla condanna alla riduzione allo stato laicale, ora “sono in corso attività istruttorie presso l’Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato”.