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Per le strade (gay) di Milano

Nel libro “Milano per le strade” molti grandi autori raccontano la città per un progetto benefico. Tra questi anche Matteo B. Bianchi con il racconto su uno dei primi locali gay: La Nuova Idea.

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Milano – Il libro fa parte del progetto Città per le strade, iniziato un paio d’anni fa dalla casa editrice Azimut con “Roma per le strade” e prosegue oggi con Milano, Napoli e, uscendo dai confini nazionali, il Brasile. I racconti di: Dario Fo, Vincenzo Consolo, Alessandro Carrera,Mariella De Santis, Mariano Bargellini, Matteo B. Bianchi, Alessandra Paganardi, Giampiero Comolli, Maria Caldei, Angela Buccella, Franco Romanò e Stefano Massaron, hanno come unico tema portante l’ambientazione: Milano, la città, i suoi quartieri, le sue strade. Gli autori, dànno vita a un mosaico di storie, intrecci, personaggi, ruoli e situazioni. Delineando così una mappa variegata e affascinante della città, lontana da immagini retoriche e stereotipate. Sarà per i lettori un modo di attraversare luoghi familiari o magari sconosciuti.
 
Tra le pagine del libro troviamo anche Matteo B. Bianchi, scrittore e autore televisivo, molto noto nel panorama degli autori gay contemporanei grazie ai suoi romanzi “Generations of Love”, “Esperimenti di felicità provvisoria” e molti altri scritti. Il suo  racconto “L’idea fissa (Via De Castillia) è ispirato a La Nuova Idea, locale milanese che vanta il primato di essere una delle prime discoteche gay d’Italia: «Un luogo mitologico (…). Entrare a La Nuova Idea è come mettere piede in un film di Fellini. Solo che qui è tutto vero». Caratteristica peculiare della discoteca è la sala adibita al ballo liscio, con tanto di orchestrina dal vivo. Dal racconto si viene anche a conoscenza che tra il variegato spettacolo umano di pubblico che ha attraversato il locale in tutti questi anni c’è pure il noto stilista/regista Tom Ford.
L’intero progetto è non profit, i proventi degli autori, dei curatori, degli agenti e dell’editore saranno devoluti a ospedali o associazioni che si occupano dell’infanzia. Nel caso di Milano, andranno all’AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro – tumori pediatrici.