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Pisa rilancia il Registro delle Unioni: “Stabilire diritti e doveri”

Su iniziativa di Rifondazione Comunista. il consiglio comunale ha approvato una mozione per il rilancio del Registro delle Unioni Civili. La cittadina toscana fu la prima a dotarsene 12 anni fa.

Federico Oliveri

Federico Oliveri

Il consiglio comunale di Pisa, nella seduta del 14 marzo scorso, ha approvato una mozione presentata da Rifondazione Comunista che punta ad un rilancio del registro delle unioni civili. “Chi si iscriverà – ha spiegato il coordinatore del Prc Federico Oliveri a Luca Daddi del Tirreno – potrà avere dall’anagrafe un attestato di convivenza basata su un vincolo affettivo”.
L’introduzione del registro delle unioni civili a Pisa risale a 12 anni fa. La cittadina toscana, infatti, fu il primo capoluogo di provincia d’Italia ad istituire il registro. Da allora ad oggi, però, solo 50 coppie si sono iscritte, per lo più eterosessuali, e non sono in molti a sapere dell’esistenza di questo istituto.

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Oliveri ci tiene a sottolineare che l’approvazione della mozione è frutto di una lunga trattativa con il Pd, che a Pisa è maggioranza.
Oltre al rilascio dell’attestato, la mozione prevede una campagna di informazione e di comunicazione promossa dal Comune per informare meglio i cittadini sul funzionamento del registro e su ciò che prevede, compresa la possibilità di organizzare una cerimonia all’atto delle firme.
Sarà poi redatto un regolamento che indichi chiaramente diritti e doveri delle coppie che decidono di aderire in molti settori della vita cittadina: scuola, casa, sanità, servizi sociali e alla persona.
“Affinché i diritti civili non siano diritti di carta – ha concluso Oliveri – , è necessario che vengano sempre accompagnati da diritti sociali adeguatamente finanziati e garantiti.