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Politica: diritto d’asilo agli omosessuali perseguitati

Luxuria e De Simone soddisfatte: «Approvazione importante in linea con le normative Europee». Calderoli sbotta: «Diventeremo il paradiso dei finocchi di tutto il mondo». Arcigay: tono da operetta.

ROMA – Wladimir Luxuria e Titti De Simone, deputate di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, esprimono la propria soddisfazione per l’approvazione da parte della Camera delle nuove norme relative al diritto d’asilo, recependo le direttive comunitarie in materia di immigrazione. Secondo l’articolo 8 del testo presentato dal governo si estendono le ragioni della concessione del diritto d’asilo quando nel paese del cittadino extracomunitario richiedente esistono fondati motivi di gravità. Per l’onorevole Luxuria, che è intervenuta in aula, si tratta di «una norma che implicitamente riguarda anche tutti coloro che per il loro orientamento sessuale o la loro entità di genere vengono discriminati e puniti, in alcuni casi, fino alla pena di morte.» Ricordiamo il caso dei due ragazzi appena maggiorenni impiccati lo scorso anni in Iran in quanto omosessuali (foto). Per Luxuria «l’Italia compie oggi un passo fondamentale per l’affermazione piena e completa del diritto di vivere per molti uomini e donne oggi discriminati e perseguitati per la propria omosessualità.» Soddisfazione è stata espressa anche dalla deputata Titti De Simone, secondo la quale «Siamo ad un cambiamento epocale per la vita di molti cittadini e cittadine del mondo. L’approvazione di questo emendamento faciliterà l’accoglimento del diritto di asilo a quanti oggi fuggono dalle discriminazioni. È un tema già da tempo dibattuto in sede europea e all’appello mancava solo l’Italia. Oggi ci siamo anche noi.»
Lo scorso anno Amnesty International, nell’ambito della sua attività di monitoraggio e denuncia delle violazioni dei diritti umani che avvengono ancora oggi in molte nazioni, aveva nel suo rapporto annuale mosso aspre critiche all’Italia. Specialmente nel settore immigrazione venivano sottolineati ostacoli per i richiedenti al diritto d’asilo, per il quale continuava a mancare una legge specifica e organica, il che poteva portare a espulsioni verso paesi a rischio di violazione dei diritti umani.
L’insoddisfazione della Lega Nord arriva per voce del senatore Roberto Calderoli, che prospetta apocalittiche invasioni di orde gay disposte a tutto pur di trasferirsi in massa nel “belpaese”. Per Calderoli con un atto amministrativo si sarebbe attuata una sanatoria che favorirebbe dai 500mila al milione di immigrati. Inoltre, aggiunge l’ex ministro leghista, «con le recenti modifiche apportate alla Camera in sede di recepimento della normativa comunitaria, si è deciso che chi non è rientrato nella sanatoria suddetta potrà utilizzare il comodo escamotage di rifugiato, visto che, anche nel caso di reiezione della richiesta, l’immigrato potrà restare sul territorio in libera circolazione, magari dichiarando di essere un gay proveniente da uno di quei tanti Paesi dove gli omosessuali sono perseguitati. Secondo i dati forniti dall’Arcigay sono 94 i Paesi dove l’omosessualità è considerata un reato, fra cui la Cina, e da questo dato discende che la popolazione, in tali Paesi, supera almeno il miliardo e mezzo di abitanti. Gli studi più recenti riferiscono, approssimativamente, che il 4-5 per cento della popolazione mondiale è omosessuale: prendendo per buoni questi dati si deduce che ci sono dai 60 ai 75 milioni di persone al mondo che potrebbero richiedere asilo politico al nostro Paese sulla base di questa motivazione. Ma ci si rende conto di che vaso di Pandora rischia di essere scoperchiato? E poi – conclude Calderoli – mi chiedo: sulla base di quali elementi probatori si accerterà la dichiarata omosessualità dell’immigrato? Sarà sufficiente l’autocertificazione, con i conseguenti rischi di mendaci dichiarazioni, o si deve arrivare all’incidente probatorio? In questo modo diventeremo il paradiso dei finocchi di tutto il mondo.»
Queste sono le parole dell’attuale Vicepresidente del Senato Italiano. In seconda pagina i commenti.
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A Calderoli risponde immediatamente Franco Grillini, deputato dell’Ulivo: «L’ossessione del senatore Calderoli per la questione omosessuale registra oggi la cinquecentesima puntata con la preoccupazione di un eccesso di asilo politico agli omosessuali.» Il presidente onorario di Arcigay dice che Calderoli «dovrebbe essere contento di questa prospettiva, intanto perché le domande di asilo non sono tante come ci vorrebbe far credere, stando a quello che è accaduto nei paesi europei che già prevedono questa possibilità L’immigrazione gay al contrario dovrebbe rendere felice il senatore leghista perché è garanzia di diritti umani e, come dimostrano le statistiche, gli omosessuali sono mediamente meno violenti e meno criminogeni degli eterosessuali e, ancora perché, come tutti sanno, gli omosessuali danno un contributo rilevante sul piano della creatività e intellettuale.»
Per il presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice «la questione posta da Calderoli col suo consueto tono da operetta è grave ed urgente: ribadiamo la necessità che l’Italia assuma un ruolo attivo per la promozione del rispetto dei diritti umani nel mondo; per l’abolizione della pena di morte per sodomia, presente ancora oggi in Iran, Arabia Saudita, Afghanistan, Pakistan, Emirati Arabi, Yemen e in alcune regioni della Nigeria; per la depenalizzazione del reato di omosessualità e transessualità presente nelle legislazione di più di settanta paesi. Secondo la convenzione di Ginevra – ricorda Lo Giudice – va riconosciuto lo status di rifugiati a tutte le persone che hanno la fondata paura di essere perseguitati per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un particolare gruppo sociale o politico, definizione che comprende appieno, come sottolineato anche da Amnesty International, gay, lesbiche e transessuali.»
(Roberto Taddeucci)