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PRIDE, POLEMICHE E VIOLENZE

Stoccolma celebra l’orgoglio gay: picchiato un attivista; inaugura un deputato conservatore; polemiche per un manifesto sull’omosessualità dei bambini. Ma la Svezia non era avanti?

STOCCOLMA – Anche nella civilissima Svezia, agiscono violenti omofobi. Ieri, martedì 30 luglio, alla vigilia dell’apertura ufficiale del Pride di Stoccolma 2003, (info su www.stockholmpride.org) un ragazzo di 31 anni, Mike Anderson, è stato assalito da un gruppo di ragazzi nel centro di Stoccolma. Mike organizza visite guidate a siti storici di interesse per il pubblico gay e lesbico, all’interno del programma ufficiale dello Stockholm Pride. Si trovava in piedi davanti alla Royal Swedish Opera preparandosi per il suo primo giro, quando cinque o sei ventenni si sono avvicinati. Gli hanno chiesto se era la guida gay, e quando lui ha risposto di sì, lo hanno picchiato brutalmente. Mike ha ricevuto percosse e calci su tutto il corpo, e gli assalitori lo hanno lasciato sanguinante e con un dente rotto. E’ stato poi trasportato all’ospedale per le opportune cure.
«Sono scioccato, arrabbiato e dispiaciuto – ha detto Mike Anderson, prima di lasciare l’ospedale – Mi spaventa l’idea di non essere ancora accettato come gay in Svezia nel 2003, ma la violenza non dovrebbe prevalere mai, mai».

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Al momento la polizia non è stata in grado di individuare gli aggressori. Intanto oggi, mercoledì 30 luglio, si svolgerà l’apertura ufficiale dello Stockholm Pride 2003. Il discorso inaugurale sarà tenuto dal depitato Fredrik Reinfeldt, che dovrebbe presto essere nominato leader del più grande partito di opposizione, il conservatore Moderaterne.
La scelta di Reinfeldt per il discorso di apertura ha portato non poche polemiche all’interno della comunità gay svedese, dal momento che il partito conservatore ha una lunga storia di politica anti-gay, anche se negli ultimi anni è stato possibile notare un certo cambiamento. Parecchi membri illustri della comunità gay boicotteranno l’inaugurazione, e tra questi la fotografa Elisabeth Ohlson-Wallin, famosa per la mostra “Ecce Homo” in cui ritraeva Gesù in un ambiente gay. D’altra parte, Reinfeldt ha anche ricevuto critiche da membri del suo partito per la partecipazione alla manifestazione.
La presenza del leader conservatore non è stata comunque l’unica polemica che ha accompagnato questo Pride. Gli organizzatori hanno infatti lanciato una controversa campagna nelle scorse settimane per sottolineare il fatto che l’orientamento sessuale di una persona si può definire dall’infanzia.

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Una bambina in costume da bagno e braccialetti da nuoto e alcuni disegni infantili accompagnano lo slogan “Brigitta, sei anni, lesbica. Non tutte le principesse scelgono un principe”.
Il manifesto, visibile sul sito della associazione, ha suscitato le proteste delle organizzazioni in difesa dell’infanzia, e in particolare della parlamentare Rosita Runegrund: «I pedofili si servono dell’argomento secondo il quale i bambini hanno una identità sessuale. Per me, è stato uno choc vedere questa foto sul loro sito, perché Pride è una associazione rispettabile. I bambini devono avere le loro esperienze e gli ci vuole del tempo per trovare il loro orientamento sessuale».
Per Anders Selin, presidente di Pride, che è ritratto in una delle foto (Anders, 7 anni, gay), «quando si parla di omosessualità e infanzia, tutti gridanno alla pedofilia. Noi non diciamo che tutti i bambini sono omosessuali, ma che dovrebbe essere altrettanto rispettato che l’essere eterosessuali».
Foto di Elisabeth Ohlson-Wallin: www.ohlson.se www.eccehomo.nu