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PROIBITO DISCRIMINARE

A Firenze, Arcigay Toscana, Ireos, Mit e Agedo, presentano un progetto di legge che vieta la discriminazione per orientamento sessuale. Il Consiglio regionale lo discuterà: vasto l’appoggio politico

Divieto di discriminazione per orientamento sessuale, negazione degli aiuti regionali alle aziende che di fatto discriminino, diritto di assistere il partner e di prendere decisioni per lui in caso di incapacità naturale (come ad esempio in caso di come) e persino divieto di effettuare trattamenti che tendano a mutare l’orientamento sessuale su soggetti minori dei sedici anni di età o su soggetti tra 16 e 18 anni senza avere il loro consenso. Queste sono solo alcune delle importantissime rivendicazioni contenute nel progetto di legge regionale presentato da Arcigay Toscana in collaborazione con l’associazione Ireos di Firenze, l’AGEDO Toscana – associazione di genitori, parenti ed amici di omosessuali – e il MIT Toscana – movimento identità transessuali, e di cui si discuterà martedì 2 aprile a Firenze con l’iniziativa "Un’idea di libertà", al Palagio di Parte Guelfa, Salone Brunelleschiano, ore 21.

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Ci saranno i massimi esponenti dell’amministrazione regionale, come Riccardo Nencini, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, che presiederà l’incontro, e Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana, che lo concluderà. Ad introdurre il progetto di legge sarà il filosofo ed europarlamentare Gianni Vattimo. Ma ci saranno anche i rappresentanti delle organizzazioni gay, da Sergio Lo Giudice, presidente nazionale Arcigay e Alessio De Giorgi, Coordinatore regionale di Arcigay Toscana, a Riccardo Pieralli, presidente dell’associazione Ireos di Firenze, oltre a Corrada Giammarinaro, l’avvocata pisana di Arcigay che ha steso il progetto il legge. Infine, esponenti politici come Mara Baronti, presidente della Commissione Regionale per le Pari Opportunità Donna-Uomo, Ugo Caffaz, consigliere comunale di Firenze, Paolo Cocchi, capogruppo dei Democratici di Sinistra in Consiglio Regionale, Erasmo D’Angelis, consigliere del gruppo La Margherita – I Democratici. E dopo l’incontro, i consiglieri che si sono impegnati a sostenere la proposta, incontreranno i promotori per discutere dei tempi e dei modi con cui questa sarà presentata in Consiglio Regionale.

Uno schieramento d’eccezione, per un’iniziativa che si presenta come una testa d’ariete per il riconoscimento dei diritti della minoranza GLBT in Italia. E che ha buone probabilità di successo. La proposta di legge, infatti, gode di buone condizioni politiche per la sua approvazione, avendo ricevuto per ora l’appoggio del gruppo DS, della parte laica della Margherita, dei Verdi, dei Comunisti Italiani e sostanzialmente anche di Rifondazione Comunista. Ma i suoi promotori cercano di raccogliere il sostegno anche degli esponenti laici di Forza Italia, perché la legge abbia sempre più carattere trasversale, di appoggio dei diritti civili e non partitico. D’altra parte, la Regione Toscana, che stando alle parole del suo presidente Claudio Martini, è un "luogo di eccellenza" per il rispetto dei diritti, l’attenzione verso le minoranze e l’inclusione sociale, è la più adatta per portare avanti una normativa che sancisca la fine delle discriminazioni per orientamento sessuale. In questo periodo è anche in discussione il nuovo statuto della Regione, e si punta perché accolga sia il principio di non-discriminazione per orientamento sessuale, sia il concetto di coppia omosessuale.

Per la campagna che parte il 2 aprile Sergio Staino ha realizzato una vignetta che compare su tutto il materiale illustrativo e sulle cartoline che tutti noi potremo firmare a sostegno della legge nei principali locali gay toscani. In tutta la regione, poi, si moltiplicheranno le occasioni in cui il disegno di legge sarà divulgato tra la cittadinanza: iniziative sono previste nelle città di Siena, Viareggio, Firenze, Grosseto, mentre a Pisa è programmato per il 2 maggio un importante appuntamento in occasione dell’inaugurazione della edizione cittadina del festival del cinema gay-lesbico di Torino.

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Ma vediamo un po’ più in dettaglio i contenuti della legge, di cui potete scaricare il testo finale anche sul sito www.gaytoscana.it:

– all’interno delle competenze regionali, la proposta imporrà un divieto di discriminazione per orientamento sessuale in tutti gli ambiti in cui questa potrebbe avvenire. Ad esempio, le aziende che di fatto discrimineranno i lavoratori GLBT non potranno accedere agli aiuti regionali.

– Per l’assistenza sanitaria, è prevista la nascita di uno speciale tesserino che servirà a indicare la persona che è autorizzata a prendere decisioni sui trattamenti medici, in caso di incapacità naturale. La norma consentirà ai partner di persone omosessuali, ad esempio, di accudire i propri cari nelle situazioni di emergenza. Nell’ambito dell’assistenza sanitaria delle persone affette da Aids, si prevede la possibilità di avvalersi della rete degli affetti dell’ammalato, consentendo in sostanza che il partner (o un amico stretto dell’ammalato) percepisca contributi regionali per l’assistenza prestata.

– Molte le iniziative di formazione: all’interno dell’amministrazione regionale, i dipendenti saranno formati contro l’omofobia, mentre è prevista la possibilità che nella formazione non si trascuri l’orientamento sessuale dei soggetti cui ci si rivolge. Iniziative specifiche sono previste per l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone transessuali.

– Una norma che farà molto discutere prevede il divieto totale di effettuare trattamenti che tendano a mutare l’orientamento sessuale su soggetti minori dei sedici anni di età, mentre sono naturalmente consentiti tutti gli interventi che tendano a aiutare il soggetto a vivere meglio il proprio orientamento sessuale. Il ragazzo sopra i sedici anni ma non ancora maggiorenne i cui genitori intendano sottoporre a trattamenti (ormonali o psichiatrici) che mirino a modificare il suo orientamento sessuale, può opporsi, e se i genitori insistono, può rivolgersi al giudice tutelare.

– Particolari disposizioni sono previste per riconoscere pari dignità e opportunità sia nel campo turistico (accoglienza nelle strutture alberghiere e ristorative, ecc.) sia nel campo culturale (dignità delle iniziative relative alla cultura GLBT come cultura di una minoranza).

Come è facile intuire da questa breve descrizione, si tratta di una legge all’avanguardia nel nostro paese. Per sapere se il suo cammino la porterà a destinazione, dovremo attendere i tempi della burocrazia, quantificabili in almeno sei mesi. Intanto, sosteniamo!