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PSICOLOGI CONTRO RATZINGER

Dal Canada e dagli States, i professionisti smentiscono le recenti, ennesime “esternazioni” del Vaticano contro i gay il Vaticano: non è vero che non sono buoni genitori.

OTTAWA – La stampa canadese ha dato buon risalto ad una ferma e decisa presa di posizione da parte della Canadian Psychological Association, C.P.A., contro il recente documento del Vaticano che invita i politici ad opporsi al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto. In particolare nel mirino della C.P.A. ci sarebbero quei punti nei quali si esprimono dubbi e giudizi (ma forse sarebbe meglio chiamarli con il loro nome: pregiudizi) sulle capacità dei gay e lesbiche di essere dei buoni genitori. Secondo l’associazione non ci sono basi nella letteratura scientifica per far arrivare alle conclusioni a cui sono arrivati alla santa sede nel documento di 12 pagine firmato dal cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

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Parla per tutti il presidente dell’associazione, dottor Patrick O’Neall (foto): “Le ricerche psico-sociali su lesbiche e gay che hanno ruolo di genitori indicano che essenzialmente non ci sono differenze nello sviluppo, identità sessuale o orientamento sessuale tra bambini allevati da coppie gay o lesbiche e bambini allevati da genitori eterosessuali.”
Nel documento del Vaticano di considerazioni riguardanti proposte per dare riconoscimento legale alle unioni tra persone omosessuali si sostiene invece che l’assenza della “complementarietà sessuale” nelle unioni gay e lesbiche creerebbe ostacoli al normale sviluppo del bambino. Vi si legge inoltre che “inserire dei bambini in unioni omosessuali significa di fatto fare violenza a questi bambini, nel senso che ci si approfitta del loro stato di debolezza per introdurli in ambienti che non favoriscono il loro pieno sviluppo umano”. “Tale pratica” – prosegue il documento – “sarebbe gravemente immorale e si porrebbe in aperta contraddizione con il principio, riconosciuto anche dalla Convenzione internazionale dell’Onu sui diritti dei bambini, secondo il quale l’interesse superiore da tutelare in ogni caso è quello del bambino, la parte più debole e indifesa”. Naturalmente oltre a tutto questo ci viene puntualmente ricordato che “gli atti omosessuali vanno contro la legge morale naturale”.
L’Associazione degli psicologi canadesi esprime preoccupazione per la pubblicità data a questo tipo di vedute, che possono avere impatto sulla legislazione e sulle politiche sociali degli stati e che non sempre sono basate su dati scientifici. Precisa il Dottor O’Neall: “Se genitori gay o lesbiche incontrano difficoltà e stress nel fare i genitori questo e’ probabilmente dovuto più alle credenze e percezioni della gente riguardo la loro capacità di fare i genitori, e ostacoli creati dai sistemi sociali, piuttosto che il risultato di lacune o mancanze nella loro effettiva capacità come genitori.” La Canadian Psychological Association, che rappresenta oltre 5.000 professionisti canadesi, ribadisce inoltre la sua opposizione a comportamenti e atteggiamenti discriminatori contro le persone gay e le loro famiglie.
Posizioni simili, basate su dati scientifici, sono totalmente condivise anche dall’altra grande associazione di psicologi d’oltreoceano, la American Psychological Association, A.P.A., che raggruppa i professionisti del settore che operano negli Stati Uniti. Nella pagina delle informazioni rivolte al pubblico riguardo a questo argomento (clicca qui) si legge: “Studi comparativi tra gruppi di bambini cresciuti da genitori omosessuali ed eterosessuali non riscontrano differenze di sviluppo tra i due gruppi in quattro aree primarie: intelligenza, adattabilità psicologica, adattabilità sociale e popolarità con gli amici. E’ anche importante capire che l’orientamento sessuale dei genitori non condiziona quello dei loro figli. Un altro mito sull’omosessualità e’ la credenza errata che uomini gay abbiano più la tendenza di quelli eterosessuali di molestare bambini. Non c’e’ invece evidenza che suggerisca che gli omosessuali siano più inclini a molestare i bambini di quanto non lo siano gli eterosessuali”.
Sembra dunque che le recenti, ennesime “esternazioni” del Vaticano contro i gay e contro la loro presunta incapacità di essere dei buoni genitori siano piuttosto campate in aria, perlomeno dal punto di vista prettamente scientifico. Il che riporta alla mente altre innumerevoli occasioni nelle quali la Chiesa Cattolica nel corso della storia ha cercato di piegare o ignorare le posizioni del mondo scientifico che andavano contro le sue credenze e convinzioni religiose. Si ripropone quindi ancora una volta uno scontro vecchio di secoli: scienza contro religione. Voi da che parte state?