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PUNTI PREMIO IN BANCA

Anche gli istituti di credito si adeguano alla moda tutta da supermarket della raccolta finalizzata all’acquisizione di regalini e gadget di vario genere. Ma cosa si nasconde dietro queste iniziative?

Anche il bilancio di questa settimana si chiude purtroppo con il rosso della discesa.

Ignorando i segnali di conforto che arrivano sia dai dati macroeconomici sia dai risultati di molte aziende che mostrano il ritorno agli utili, la borsa americana appare ancora colpita dagli scandali Enron/Worldcom e non cessa di agonizzare.

C’è da sperare che almeno l’accordo al Congresso per una legge sulla trasparenza ed affidabilità dei bilanci (che prevede inasprimenti delle pene) possa rassicurare gli investitori sulla solidità del sistema economico Usa.

Intanto, i pochi tentativi di riscossa non sono altro che isolate fiammate in un mare di buio.

Il dollaro debole e la fiducia dei consumatori in diminuzione aiutano semmai a creare un clima di tensione che alimenta copiosamente le vendite.

E gli occhi di molti si rivolgono al governatore della Fed, Greenspan, auspicando un taglio dei tassi che appare comunque abbastanza improbabile almeno nel breve periodo.

Pure in Europa la situazione non sembra migliore (fiducia in calo in Germania) e l’economia continentale si rivela ancora una volta Wall Street dipendente, seguendone ahimè le negative sorti.

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LA LENTE DI INGRANDIMENTO

Miei cari amici, anche voi andando a far spesa vi sarete lasciati coinvolgere da quelle benedette raccolte punti che ci calamitano e drogano la nostra attenzione più che per la spesa stessa.

Sognate quel magnifico Tv color 32 pollici in regalo o quella videocamera a prezzo scontatissimo?

Ebbene, da oggi anche la vostra "amica" banca si è messa a dispensare punti per averli.

L’iniziativa, vera e propria novità per il mondo finanziario, parte da un grosso istituto dell’Italia centrale che assegna punteggi alla clientela ogni volta che si usufruisce dei servizi bancari classici e di nuova concezione; dai prelievi bancomat all’utilizzo delle carte di credito, dalle operazioni di home banking ai servizi di investimento di ogni genere, e così via…

I punti accumulati daranno ovviamente diritto a ricevere premi di varia natura, proprio come funziona da anni nelle promozioni dei supermercati.

E fin qui tutto bene, visto che comunque i regali sono un elemento aggiuntivo e migliorativo nella "customer satisfaction".

Il problema è capire se questo è uno spunto per fornire premi per la fedeltà del cliente, oppure tappare i buchi di una intermediazione talvolta poco professionale e di una consulenza spesso carente e non all’altezza di un mercato già di per sé deludente, mascherandoli con premi e gadgets in concreto poco importanti.

Il loro ricorso non dovrebbe essere necessario per stimolare l’uso dei servizi da parte della clientela in quanto ogni forzatura è in se stessa deleteria e controproducente.

La reale qualità del "vero" servizio bancario è l’unico premio per il disilluso cliente degli anni a venire.

di Sirio Belli