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"Benzina" apre il festival gay di Milano

Il tema dell’amore lesbo "è interessante perchè non è morboso – dice la protagonista Regina Orioli – quella delle due ragazze è una semplice storia d’amore".

MILANO – "È stata una sfida portare sul grande schermo questo libro perchè tocca temi grandi e forti con leggerezza, come una favola. Questa ambivalenza e questo doppio binario mi spaventava e mi attraeva allo stesso tempo". Monica Lisa Stambrini parla così di ‘Benzina’, il suo primo lungometraggio tratto dall’omonimo libro di Elena Stancanelli. Il film aprirà domani il festival lesbo gay a Milano per poi approdare nelle sale il prossimo venerdì. ‘Benzina’ racconta la storia di Stella e Lenni (Maya Sansa e Regina Orioli) e del loro amore omosessuale.

Quando Stella provoca accidentalmente la morte della madre di Lenni, inizia la fuga delle due ragazze, che lasciano la pompa di benzina dove lavorano, nascondono il cadavere in macchina e partono con l’intezione di farlo sparire. Fuga, ambientazione ‘on the road’, rapporto di coppia omosessuale richiamano inevitabilmente "l’impianto di ‘Thelma e Luise’ : non potevo ignorare il parallelo -dice la Stambrini- anche se poi me ne sono distaccata". Lo sguardo di ‘Benzina’, che uscirà senza alcun divieto, sul tema dell’amore lesbo "è interessante perchè non è morboso – dice la Orioli, vista in ‘Ovosodo’ e ‘Gallo Cedrone’ – quella delle due ragazze è una semplice storia d’amore".

La Sansa, lanciata da Marco Bellocchio in ‘La balia’, ammette: "All’inizio ero spaventata perchè , più delle scene erotiche, ad apparire impegnativo era tutto il copione. Poi, girare scene sensuali con Regina è stato molto più semplice rispetto a quelle con gli uomini con cui, a volte, la complicità non si instaura". Sulla stessa linea la Orioli: "Con gli uomini può essere un macello, perchè magari quello con cui lavori ti piace ed allora la cosa ti confonde. Comunque siamo state molto complici".

La Stancanelli non si sente ‘tradita’ da ‘Benzina’, da cui era stata tratta anche una ‘piecè teatrale di Daniele Falleri: "Il film mi piace molto -spiega la scrittrice-. Quando mi sono incontrata con la regista le ho detto che era necessario ‘tradire’ il libro perchè farne una parodia non avrebbe avuto senso. Abbiamo lavorato andando ognuna per propria strada. Ma poi io le stavo un pò dietro dandole dei piccoli suggerimenti. E alla fine i personaggi che ha descritto sono simili a quelli che io avevo immaginato".