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Ralf Konig e “I Nuovi Uomoni” venti, dissacranti, anni dopo

Esce per la prima volta in Italia “I Nuovi Uomini” che il fumettista tedesco pubblicò per la prima volta nel 1988. E intanto, il mondo celebra i suoi 25 anni di disegni, umorismo e talento gay.

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Se è vero che Tom of Finland è stato il capostipite dell’illustrazione omoerotica moderna, non è esagerato affermare che Ralf Konig ha avuto lo stesso ruolo nell’ambito del fumetto umoristico a tematica gay. Proprio quest’anno il fumettista tedesco festeggia i suoi primi venticinque anni di carriera: venticinque anni di successo crescente a livello internazionale, che ne hanno fatto un’icona pop a tutto tondo e non più solo un riferimento nell’ambito omosessuale. Merito di un umorismo acuto e dissacrante, ma anche di un incredibile capacità di mettere a nudo vizi e virtù del mondo omosessuale come di quello etero, mixando spunti di riflessione estremamente seri a una spietata ironia, senza farsi mancare un approccio decisamente esplicito e diretto alle mille sfaccettature della sessualità umana.

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Ormai da diversi anni la Kappa Edizioni ha iniziato a proporre anche in italiano i volumi di Ralf Konig, seppur con un notevole ritardo rispetto agli altri paesi europei e al ritmo di uno all’anno (con buona pace di chi vorrebbe recuperare il più in fretta possibile tutti i volumi pubblicati da Konig nell’ultimo quarto di secolo). Così, è solo dopo un anno che possiamo leggere l’edizione in volume de “I Nuovi Uomini, seguito ed ideale conclusione di “Tutti lo Vogliono”, il volume di Ralf Konig che venne pubblicato lo scorso anno. La cosa davvero curiosa è che questi due volumi risalgono rispettivamente al 1987 e al 1988 e che – se si esclude la versione a puntate pubblicata dal mensile Linus qualche anno fa – per poterli leggere in italiano abbiamo dovuto aspettare oltre vent’anni! La cosa ancora più curiosa è che da questi due volumi venne tratto un film nei primi anni ’90, che venne proiettato nelle nostre sale quasi in contemporanea con la Germania.

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A chi avesse visto la suddetta pellicola probabilmente risulterà molto familiare la strampalata vicenda di Axel, etero belloccio che dopo essere rientrato nelle grazie della sospettosa Doro la sposa, e mentre lei è incinta non può fare a meno di cedere a qualche scappatella chiedendo la copertura all’amico gay Norbert (che nel volume precedente lo aveva salvato da una situazione poco felice, finendo quasi per mettere in dubbio la sua eterosessualità). In questo volume la vicenda offre nuovi spunti per tutta una serie di equivoci, malintesi e parentesi tragicomiche, fino a quando tutti i nodi non verranno al pettine. Il film ispirato a questa vicenda divenne uno dei più grandi successi del cinema tedesco, e determinò la produzione di diversi altri titoli tratti dalle opere di Konig, prodotti in Germania e Spagna (dove Konig è estremamente popolare). Nessuna di queste è mai arrivata nelle nostre sale (anche se il film tratto da “Il Condom Assassino”, in Italia arrivò direttamente in videocassetta).

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Rispetto al primo film si trattava di film decisamente meno riusciti, ma anche più espliciti, ed è difficile stabilire quale di questi due motivi abbia realmente determinato la loro mancata distribuzione da noi. In ogni caso, anche se in Italia i venticinque anni di carriera di Konig non hanno fatto notizia nemmeno nel mondo gay, in Germania stanno animando tutta una serie di iniziative e celebrazioni, l’ultima delle quali (ma solo per ora) è una sfarzosa mostra allestita nelle sale della prestigiosa Ludwig Galerie Schloss di Oberhausen. Tavole originali, riproduzioni dei suoi personaggi in scala 1:1 e molto altro ancora, animeranno cinque grandi sale fino al 31 gennaio. Quindi se passate da quelle parti e vi piacciono i fumetti di Konig non potete mancare.

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Sicuramente il contributo di Konig allo sdoganamento delle tematiche omosessuali nella cultura popolare europea è stato notevole, e i meritati festeggiamenti per i suoi venticinque anni di carriera – nonostante un esordio non proprio facile – non fanno altro che dimostrare che la costanza e il talento alla lunga vengono premiati. Tuttavia il fatto che Ralf Konig in mezza Europa sia popolarissimo anche al di fuori del mondo gay, mentre in Italia è pressoché sconosciuto (anche presso buona parte della comunità gay, e nonostante il Premio Gran Guinigi ricevuto a Lucca nel 2005), dovrebbe farci riflettere molto su cosa hanno rappresentato gli ultimi venti anni per il nostro paese e per la nostra cultura popolare.

di Valeriano Elfodiluce