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RATZINGER CONTRO GLI OMO

E’ polemica dopo l’annuncio del documento vaticano che condanna le unioni gay. I Radicali organizzano una manifestazione e annunciano un esposto. Anche la Mussolini protesta.

ROMA – Non è ancora stato pubblicato ma ha già sollevato un gran polverone. L’ennesimo attacco del Vaticano contro ogni riconoscimento delle unioni omosessuali, annunciato due giorni fa, sarà sancito ufficialmente in un documento intitolato “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali”, la cui pubblicazione è prevista per giovedì 31 luglio. Ma le forze laiche della politica italiana si mobilitano.
«Il nuovo documento omofobico preannunciato dall’Ufficio della Congregazione per la Dottrina della Fede – afferma Maurizio Turco, Presidente dei Deputati radicali al Parlamento Europeo – è l’ennesimo attacco ai diritti individuali e soggettivi della persona in violazione dei più elementari diritti civili e umani e contro le libere legislazioni dei singoli Stati». Turco chiede l’immediato intervento del Presidente della Commissione Europea e dei Capi di Stato e di Governo dei 15 paesi membri dell’Unione Europea contro l’ingerenza dello Stato del Vaticano, e annuncia una manifestazione dei Radicali Italiani a San Pietro, proprio giovedì 31 luglio alle ore 11, in difesa dei diritti civili degli omosessuali. Alla manifestazione parteciperanno, oltre allo stesso Maurizio Turco, il segretario Daniele Capezzone e il segretario generale del gruppo dei deputati radicali al PE Sergio Rovasio. Aderisce anche Arcigay Nazionale: «Il Vaticano, intende portare avanti un attacco alle libertà civili e ai diritti individuali senza precedenti, giocando la carta dell’interferenza sulle legislazioni di paesi sovrani» afferma il segretario nazionale Aurelio Mancuso. «La pervicace persecuzione che la Curia sta portando avanti verso gli omosessuali si spiega con la necessità di far dimenticare gli scandali che hanno attraversato la Chiesa cattolica in tutto il mondo, che hanno coinvolto sacerdoti e altri prelati accusati di molestie e violenze su minori e bambini».
I Radicali Italiani presenteranno anche un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, a prima firma del Segretario Daniele Capezzone, contro le ingerenze del Vaticano nelle libere scelte dei singoli Stati riguardo le legislazioni in materia di riconoscimento legale delle unioni tra persone dello stesso sesso.
Anche Alessandra Mussolini, “atipica” militante del partito di Granfranco Fini, si è pubblicamente espressa contro il documento: «Credo che la Chiesa e il Vaticano si debbano limitare a dare consigli alle anime – afferma la deputata di An – e ricordare che lo Stato italiano è laico e in Parlamento non ci sono preti e suore ma deputati eletti dal popolo».
La Mussolini si dice “personalmente” favorevole al provvedimento sul riconoscimento delle coppie gay: «Le coppie di fatto – osserva – sia eterosessuali, che omosessuali, sono una minoranza, ma quando si parla di sessualità tra adulti, se una persona può essere maggiormente tutelata attraverso quelli che potremmo chiamare ‘contratti di convivenza’, allora perchè no? Lo trovo giusto e questi appelli che dovrebbero scuotere le coscienze non li capisco…ci lascino lavorare!».
Infine la Mussolini fa notare che «piuttosto che un appello contro le coppie di fatto mi aspettavo un appello contro i pedofili e la pedofilia visto quello che è accaduto».
Che le coppie gay non debbano avere facilitazioni o aiuti di sorta da parte dello Stato italiano “la Lega l’ha detto prima di Ratzinger”. E’ quanto afferma invece Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sull’affermazione del portavoce del Vaticano, Cardinale Josef Ratzinger a non legiferare a favore delle coppie omosessuali. «Io – ha aggiunto l’esponente leghista – ho già presentato una proposta di riforma costituzionale per inserire le parole ‘tra uomo e donna’ quando si sancisce che cosa è la famiglia per evitare equivoco, visto anche l’andazzo che c’è in Europa. Una volta che sulla nostra Costituzione c’è scritto che la famiglia è composta da uomo e donna – ha concluso Calderoli – non ci possono essere equivoci di sorta, perchè noi non possiamo legiferare contro la nostra stessa Costituzione».