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Regione Liguria: approvato ordine del giorno contro omofobia

Il documento, che chiede al parlamento l’introduzione della giornata contro l’omofobia, è stato presentato da Cristina Morelli, coordinatrice regionale della Linfa. Polemiche dal centro destra.

Questa mattina il Consiglio regionale della Liguria ha approvato un ordine del giorno, presentato come unica firmataria dalla consigliera regionale dei Verdi, Cristina Morelli, e coordinatrice regionale dell’Associazione Linfa (Lega italiana nuove famiglie), di condanna a qualsiasi forma di discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e che chiede al parlamento l’istituzione della giornata contro l’omofobia. L’iniziativa ha suscitato non poche polemiche in consiglio regionale, tanto che qualcuno ha anche opposto questioni economiche, criticando i potenziali costi che comporterebbe un’eventuale approvazione della proposta. La consigliera ha quindi risposto che si potrebbero abolire le feste della Mamma e del Papà. Davanti a questa affermazione provocatoria i consiglieri Gianni Plinio (AN) e Matteo Rosso (FI) si sono detti scandalizzati. 

"Non ho mai chiesto di abolire nessuna festa – ha poi spiegato Morelli -, rispondevo alla provocazione dei colleghi della destra che confondono la giornata contro l’omofobia, un’ iniziativa che vuole affermare i diritti civili di tutti al di la’ del loro orientamento sessuale e l’esigenza di lottare contro le discriminazioni basate sul sesso, con una festa consumistica, come, ahimè sono ormai diventate quelle della mamma e del papà’. Ebbene, se proprio si vogliono evitare sprechi e consumismi che si aboliscano quelle". Per Plinio e Rosso (FI) "è scandaloso che la collega Morelli abbia di fatto, proposto pubblicamente la sostituzione della ‘Festa della Mamma’ o della ‘Festa del Papà’ con una ‘Giornata Gay’. E’ grave che il centrosinistra regionale abbia votato a favore di un ordine del giorno per promuovere la ‘Giornata contro l’Omofobia’ da tenersi il 17 maggio di ogni anno su iniziativa di una consigliera Verde di maggioranza che, strumentalizzando una problematica estremamente delicata, crea ulteriori motivi di discriminazione e non giova assolutamente alla causa della condizione omosessuale. Ancor più grave è che il PD regionale, con in primis il presidente Burlando, condivida la posizione di una consigliera come la Morelli che vuole sostituire valori fondanti come quello della famiglia che sono sanciti dalla Costituzione e in contro tendenza con la stessa posizione del PD nazionale".

"Per fortuna in questo paese diverse regioni, province e comuni ci tengono a far sapere che l’odio omofobico è una grave patologia sociale da combattere con urgenza e determinazione –  si legge in una nota dell’Arcigay -. Grazie al lavoro di molti enti locali, che hanno tra l’altro dato vita a una rete nazionale apposita, Ready, le comunità lgbt possono contare su sostegni e aiuti importanti d’azione sociale e culturale. L’ordine del giorno del Consiglio regionale ligure, chiede al Parlamento italiano di aderire alla Giornata mondiale contro l’omofobia che si tiene tutti gli anni il 17 maggio, data scelta perché nel 1990 l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarò l’omosessualità una variabile naturale della sessualità. Nel ringraziare Cristina Morelli per il suo impegno, ci uniamo alla richiesta votata dalle istituzioni liguri, affinché al più presto l’Italia aderisca alla Giornata internazionale, come segno tangibile di una volontà politica di contrastare l’ondata d’odio e di violenza che si è abbattuta nel nostro paese".