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Regioni: Emilia Romagna indietro sulle coppie di fatto

Ancora arretrata sul tema dei diritti delle coppie conviventi la regione Emilia Romagna prepara una normativa regionale che si propone un avanzamento sul tema dei diritti civili. Passerà?

BOLOGNA – Esponenti del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna hanno presentato un progetto di legge regionale che porta il titolo “Armonizzazione della legislazione regionale sui diritti dei cittadini” e che prevede che gli interventi regionali per la famiglia siano estesi anche alle coppie di fatto. Primo firmatario è Paolo Zanca, esponete dello Sdi. L’iniziativa è stata commenta molto favorevolmente da Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay, secondo il quale si tratta di «un primo passo per colmare un ritardo dell’Emilia Romagna: in materia di diritti civili questa regione ha perso il ruolo avanzato che aveva negli anni scorsi e rischia di non essere più all’altezza delle sfide europee, proprio alla vigilia dell’Anno Europeo delle Pari Opportunità, previsto per il 2007. Sono ancora in atto gli effetti nefasti di quelle deliberazioni del Consiglio regionale (la 514 del 2003 e la 615 del 2004) che vincolavano alle sole coppie sposate l’erogazione dei buoni per l’acquisto della prima casa.»
Secondo Lo Giudice nel solo Comune di Bologna «dei 150 buoni previsti solo una cinquantina sono stati erogati: gli altri rimangono non assegnati grazie ad un criterio di natura ideologica che si è fatto beffe della reale composizione sociale delle famiglie. Le due delibere citate recepivano a loro volta un vincolo posto dall’allora ministro del Welfare Roberto Maroni ai soldi stanziati tramite il “Fondo sociale” nel 2003. Ma già allora la Regione Toscana aveva deciso di estendere l’erogazione dei buoni casa anche alle coppie di fatto, mentre l’Emilia Romagna si era uniformata all’interpretazione di Maroni.» Flavio Romani, coordinatore di Arcigay Emilia Romagna , aggiunge che «a differenza di altre Regioni, come la Toscana e il Piemonte, la Regione Emilia-Romagna non ha ancora dato applicazione al principio di non discriminazione per orientamento sessuale previsto dal nuovo statuto regionale. Ci aspettiamo che il Consiglio e la Giunta rispettino quanto sottoscritto da molti di loro in campagna elettorale: l’impegno per una legge antidiscriminatoria. Il 2007 sarà l’Anno Europeo delle Pari Opportunità: se non ora, quando?» (RT)