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Renzi è il segretario del PD. Commento amaro di Civati

Il Sindaco di Firenze, favorevole alle unioni civili, vince le primarie del PD. Terzo posto per Pippo Civati che ammette: “Essere favorevole al matrimonio egualitario fa perdere voti”.

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Amato o odiato, anche nel movimento lgbt. Non sembra scatenare reazioni mediane Matteo Renzi, fresco di vittoria alle primarie del PD, dentro e fuori il partito. In rete c’è chi commenta il risultato esprimendo gioia o sconforto, fiducia o diffidenza, gioia o rabbia. Nelle associazioni gay, in particolare, c’è chi mal digerisce le sue posizioni tiepide sulle unioni civili e chi promette che il segretario democratico, su questi temi, evolverà. Chi ricorda, come titolo di demerito, che fra le sue file c’è l’autore della legge contro l’omofobia il deputato Ivan Scalfarotto (passata alla Camera con una clausola che “salva” le organizzazioni dalla propaganda omofoba e che è appena sbarcata in Commissione Giustizia del Senato) e chi – come lo stesso Scalfarotto, ovviamente – quel percorso lo ha sempre rivendicato con orgoglio. “È dalle primarie del 2005 che lavoro per vedere l’Italia che #cambiaverso. Sono commosso”, è il suo tweet, forte anche di un successo personale come sfidante in Puglia di Massimo D’Alema. Sceglie invece di non commentare il risultato il suo omologo, senatore PD, Sergio Lo Giudice che ad urne aperte scriveva “Se #civoti #vincecivati. Altrimenti vi cuccate il verso che c’è”. Silenzio anche da Anna Paola Concia, ex deputata non ricandidata da Pierluigi Bersani, che sul carro di Renzi è salita di recente.

Che il sindaco di Firenze sia una figura che polarizza lo sa bene Cristiana Alicata, militante di sinistra e candidata alla direzione del PD nelle fila dei renziani. Da sempre, e ancor più da ieri sera, è impegnata in un “dialogo” virtuale con i militanti delle associazioni lgbt per spiegare perché Matteo Renzi è la persona in cui riporre la propria fiducia nonostante sia favore delle civil partnership. Ricorda che anche Obama e Vendola erano sulle stesse posizioni ma che poi hanno cambiato idea. Una moderazione che forse

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ha pagato, come ammette implicitamente Pippo Civati.

Il deputato di Monza, l’unico candidato favorevole a nozze gay e adozioni per le coppie omosessuali (che aveva fra i suoi sostenitori anche un gruppo “Civati Pride”), commenta il suo terzo posto così: “parlare di matrimonio egualitario fa perdere qualche voto ma va fatto”.

di Daniele Nardini