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Retroscena: GayLib vuole parlare di coppie. Arcigay: “No”

Diario di un incontro storico turbato dalla litigiosità delle associazioni presenti. GayLib chiede di parlare con Fini dei diritti delle coppie e Arcigay si oppone: “Non siamo qua per questo”.

A proposito dell’incontro tra il Presidente della Camera Gianfranco Fini e alcune associazioni gay si è parlato di omofobia e della necessità di una legge che combatta la violenza e l’odio contro i gay.

L’on. Paola Concia ha informato il presidente Fini della sua proposta di legge, la quale prevede l’aggravante di omofobia per i reati di violenza rivolti alle persone omosessuali, mentre il presidente di Arcigay, Aurelio Mancuso, ha presentato uno studio della sua associazione sui casi di violenza e omicidi apparsi nella cronaca degli ultimi tempi. Mancuso ha sostenuto l’importanza della realizzazione di una legge in questo senso per il fatto che i casi di omofobia sono in aumento e che solo una parte di questi viene denunciata.

I rappresentanti dell’associazione Famiglie Arcobaleno e dell’Agedo si sono soffermati sulle difficoltà che colpiscono i figli omosessuali delle famiglie e i genitori gay nel loro rapporto con i figli, mentre GayLib ha ribadito che l’omofobia comincia dal pettegolezzo e si manifesta nell’ambiente di lavoro con la discriminazione e con il mobbing, non solo con la violenza fisica.

Il presidente dell’associazione, Enrico Oliari, ha affermato che l’omofobia va combattuta radicando nella società la percezione degli omosessuali quali “persone normali” e, che per fare ciò, è necessario arrivare prima al riconoscimento della coppia omosessuale.

A tale proposta si è opposto Aurelio Mancuso, il quale ha affermato che la riunione delle associazioni gay con il presidente della Camera era pensata per discutere di omofobia e di legge antidiscriminatoria e non del riconoscimento delle coppie omoaffettive.

Gianfranco Fini ha dichiarato la necessità di considerare dal punto di vista culturale l’individuo-persona e che quindi vada affermato il rispetto di ogni identità. Come per Mancuso, anche per il presidente della Camera è necessario procedere per gradi e quindi puntare ad un intervento di lotta all’omofobia prima che al riconoscimento della coppia gay