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RISPARMI SENZA RISCHI

Investire in maniera conveniente senza correre pericoli? E’ come uno slalom… ma si può. Ecco il caso di una persona con reddito medio e tanta voglia di godersela.

Ancora toni positivi sui mercati azionari nonostante dati macro contrastati.

Ottimo balzo del Pil Statunitense dell’ultimo periodo e risalita della fiducia dei consumatori, nonché aumento delle spese per consumi (+ 0,4%) e dei beni durevoli (+ 2,8%).

A smorzare parzialmente gli entusiasmi ci ha pensato invece il "beige book" della Federal Riserve, evidenziando una crescita economica lenta da ottobre a novembre, calo delle vendite auto e debolezza dei settori manifatturiero/servizi.

Pure in Europa i dati non hanno fornito indicazioni particolarmente brillanti, e dalla Bce hanno peraltro escluso che nella riunione del 5/12 si possa giungere ad un ritocco (molto atteso) dei tassi, in quanto l’inflazione è giudicata sempre minacciosamente alle porte.

A parte ciò la voglia di comprare è tanta, ed ha permesso alle borse di tenere le posizioni.

Acquisti su tecnologici e semiconduttori.

In Italia ancora i finanziari sugli scudi, con Capitalia a trainare su voci di rastrellamento.

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LA LENTE DI INGRANDIMENTO – ^SPROFILI OMO^s

Caratteristiche: Maestro elementare 34enne; single; casa in affitto (400€ mensili); reddito annuo 16900€; macchina e moto di proprietà.

Risparmi attuali: 45000€ (28000€ Bot 12 mesi, 10000€ obbligazioni banca 4,6% 00/05, 7000€ fondo obbligazionario area dollaro).

Capacità di risparmio 5000€ annui.

Necessità/Obiettivi: Non considera primario l’acquisto di una casa. Precedenza al soddisfacimento di bisogni quali viaggi, la passione per l’elettronica, vestiario e libri. Nonostante ciò la propensione al rischio è molto ridotta.

Non presentando necessità di acquisto dell’abitazione (almeno nel medio periodo), non occorreranno particolari sforzi finanziari nel portafoglio del soggetto.

La sua bassa propensione al rischio impone poi una certa semplicità nella gestione degli asset.

La maggior parte del patrimonio (90%) dovrà essere indirizzata verso titoli estremamente tranquilli e dal reddito certo, mentre la restante parte in azionario.

Si consiglia un 65% in titoli di Stato (od obbligazioni banca) di non elevata duration e con un mix tra fisso e variabile; un 15% in obbligazioni corporate europee con alto rating; un 20% circa in cash, e per la parte azionaria (10%) una unit linked a capitale garantito con la quale poter eventualmente cogliere migliori opportunità nel futuro pur avendo le spalle coperte.

Per quanto concerne il già esistente fondo obbligazionario area dollaro, sarebbe prudente "switcharlo" su un similare area euro, considerando le possibili future dinamiche di politica monetaria ed evitando oltretutto dannosi rischi di cambio.

di Sirio Belli