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Roma, associazioni ad Alemanno: veniamo da lei

Con una lettera aperta al sindaco di Roma, Arcigay, Arcilesbica e Di Gay Project accolgono la sua richiesta di incontro che, però, non è stata ancora ufficializzata. Leggi il testo.

Caro Sindaco Alemanno,

siamo arrivati nel 2008 attraverso molteplici percorsi storici importanti che hanno portato a significativi cambiamenti sociali in Italia dal dopoguerra in poi. Come movimento omosessuale italiano abbiamo, fin dagli anni ’70, portato avanti battaglie culturali prima ancora che politiche, che vedono nelle città di Roma, Milano, Bologna, Torino, Napoli e Catania le grandi avanguardie.

Nella città di Roma convivono decine di realtà associative che hanno svolto un ruolo fondamentale di supplenza della politica, rispondendo a tutti quei bisogni di una parte della popolazione che troppo spesso si è sentita come un corpo estraneo dal resto della società. Tutto questo attivismo ha permesso di costruire grandi iniziative e progetti, come, Gay Help Line, Gay Village, Gay Street, Premio “Maria Baiocchi”, Campagna Antidiscriminazione del Comune di Roma, Torneo internazionale lgbt AquaRomae, Assemblea Europea sullo sport Lesbico e Gay, progetti di formazione per i dipendenti dell’Amministrazione Comunale, progetti per i giovani e le scuole, volti a evidenziare un vuoto legislativo ed a sancire la pari dignità sociale di tutti le cittadine e cittadini omosessuali e transessuali.

Nella città di Roma, anche quest’anno la comunità omosessuale si sta preparando al Pride, che per il movimento LGBT italiano ed internazionale, ha sempre rappresentato il momento più importante dell’espressione di rivendicazione di uguaglianza e pari dignità.

Il Pride è il luogo/modo in cui la popolazione LGBT  rivendica, non solo il diritto ad esistere,  ma prima ancora quel rispetto, quelle pari opportunità che devono essere riconosciute a tutti i cittadini, come  diritti umani!

Non possiamo non riconoscere come anche la destra italiana abbia fatto un percorso importante nello sganciarsi dall’eredità storica e politica del fascismo, dimostrando con fatti e gesti simbolici importanti – come la visita di Gianfranco Fini a Gerusalemme – di essere un forza politica democratica, che si riconosce nei valori repubblicani e nei principi della Carta Costituzionale. Con questo percorso la destra italiana ha, legittimamente, avuto il mandato da parte degli elettori di governare questo Paese, compresa la città di Roma.

Pensiamo sia fondamentale che la destra italiana continui quel cammino di modernizzazione, così come già avvenuto in altri partiti della tradizione popolare e conservatrice europea, perché non ci sarà mai quel riconoscimento di uguale cittadinanza delle persone omosessuali e transessuali se la maggioranza della classe politica di questo paese non raccoglierà la sfida delle pari opportunità di accesso ai diritti civili.

Come movimento LGBT siamo consapevoli della responsabilità, come attore sociale, che ci compete in questo cammino di modernizzazione, che deve essere perciò una missione comune a tutte le forze politiche e sociali di questo Paese.

Nostro compito come movimento omosessuale è quello di dialogare con tutte le forze democratiche, senza pregiudiziali politiche di sorta.

Crediamo che ricominciare uno scontro "destra-sinistra", tra il movimento omosessuale e questa classe politica, sia non solo inutile ma anche profondamente dannoso per tutte per tutti, rischiamo di ampliare ancora di più quel solco di divisione che separa il movimento LGBT da quella parte di società, rappresentata in gran parte, ma non solo, dai partiti di centro-destra.

Siamo perciò pronti ed accogliamo la Sua richiesta di incontro, affinché la pratica della conoscenza e del dialogo non rimangano lettera morta, consapevoli che il rischio di una partita di ping-pong ideologico è, purtroppo, dietro l’angolo.

Ascoltando ciò che viene da richiesto da tanti, omosessuali che eterosessuali, stanchi di litigi e scontri che si combattono sulla pelle di molti cittadini che cercano semplicemente di vivere la propria vita con serenità e pienezza., La invitiamo Sindaco ad essere promotore di un percorso virtuoso, di ascolto e di confronto.

Senza dare un colpo di spugna a quanto fatto in questi anni sia a Roma, sia nel resto d’Italia, auspichiamo che Lei Signor Sindaco metta concretamente in pratica quanto detto, e che a breve sia dunque possibile un incontro per discutere del Gay Pride di Roma e della questione lgbt in questa città.

Fabrizio Marrazzo Arcigay Roma
Aurelio Mancuso Presidente Nazionale Arcigay
Imma Battaglia Presidente DiGayProject
Francesca Grossi Arcilesbica Roma