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ROMA: GAY PICCHIATI IN CENTRO

Camminavano mano nella mano. Poi un gruppo di giovani di estrema destra li ha bloccati: “Non potete andare in giro”. E giù botte. Denunciati gli aggressori. Uno è stato identificato.

ROMA – Sembra paradossale che nel 2005 accadano ancora episodi di violenta omofobia in una via del centro di una grande città come Roma. Eppure l’odio verso i gay continua a manifestarsi sfacciatamente. E’ successo nel pomeriggio di sabato 23 aprile, in via del Corso: due ragazzi passeggiavano mano nella mano non lontano dal luogo in cui in cui alcuni militanti di ultradestra stavano manifestando per chiedere l´abolizione della festa del 25 aprile. «Voi gay non ci potete andare in giro…» avrebbero detto gli aggressori ai due ragazzi, secondo quanto riferito dall’edizione romana di Repubblica. E alle parole, hanno fatto seguire i fatti: una scarica di calci e pugni alla faccia e alla pancia, sotto gli occhi di passanti e turisti, alcuni dei quali sono intervenuti per soccorrere i giovani.
«Quando hanno cominciato a insultarci erano in tre poi sono arrivati altri – ha racconta a Repubblica Franco, 23 anni, studente universitario di Tor Vergata – Ci hanno detto che non potevamo andare in giro tenendoci per mano. “Ma dove vi credete di essere, ve ne dovete andare…” mi ha urlato uno di loro. Gli ho risposto: “Io vado come e dove voglio”. È stato allora che quello mi ha tirato un calcio in pancia. Poi sono arrivati gli altri e ci hanno picchiato».
L’aggressione è durata pochi istanti, sufficienti per lasciare sui due ragazzi contusioni e ferite che i medici del pronto soccorso del San Giacomo dove i due sono stati portati, hanno giudicato guaribili in dieci giorni. Gli autori sono fuggiti subito, ma uno di loro è già stato riconosciuto dalle vittime e identificato dalle forze dell’ordine. Ora gli investigatori dovranno accertare se appartiene ai gruppi che manifestavano dietro la bandiera con la croce celtica. Oltre al reato di lesioni potrebbe essere contestato l´incitamento all´odio razziale. «Abbiamo deciso di presentare denuncia perché speriamo che quei picchiatori non la facciano franca – hanno detto i due giovani a Repubblica – Non solo noi ma tutti devono essere liberi di poter camminare per strada senza paura».
Indignazione è stata espressa anche dal Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli: «Mentre l´Europa si avvia sempre più a riconoscere i diritti civili delle persone omosessuali e transessuali, in Italia una campagna moralizzante fatta di dichiarazioni incaute e intolleranti nei confronti di ogni persona che si discosti da un supposto `ordine naturale e religioso´, produce ancora violenza» scrivono gli attivisti del circolo.
Il Mario Mieli ricorda che «a Roma gli episodi di intolleranza e di violenza fascista verso persone della comunità gay lesbica e transessuale si ripetono con inquietante frequenza. Il vero scandalo è consentire a queste persone di continuare a esporre liberamente i loro simboli offensivi e razzisti, inneggianti all´odio. E´ tempo che tutti i cittadini reagiscano per dire basta alla violenza e all´intolleranza e che le istituzioni intervengano con decisione! Siamo stufi delle generiche condanne di circostanza a cui non seguono mai atti concreti. Il circolo Mario Mieli mette a disposizione gratuitamente il proprio servizio legale ai due ragazzi aggrediti e annuncia che i propri soci, il prossimo 17 maggio, prima giornata mondiale contro l´omofobia, scenderanno in piazza, tutti mano nella mano».
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