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Roma, giovane gay aggredito sull’auobus a Trastevere

La violenza si è consumata nella notte tra sabato e domenica scorsa. Ad aggredire Mattia C., 22 anni, sono stati quattro coetanei: “Sei gay, fai schifo”. Nessuno è intervenuto.

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Un giovane volontario di Arcigay, Mattia C di 22 anni, è stato aggredito nella notte tra sabato 24 e domenica 25 a bordo dell’autobus 8N in servizio a Trastevere, quartiere del centro storico romano.
Insulti e schiaffi, questo il trattamento riservato dai quattro aggressori al Mattia che, dopo aver provato a replicare, colpito ripetutamente e preso per il collo, è sceso dalla vettura.
"La cosa che mi ha colpito maggiormente – afferma Mattia C. – e’ l’indifferenza degli altri passeggeri: nessuno di loro, pur assistendo alla scena, ha detto qualcosa o e’ intervenuto per fermarli. Io ero seduto e leggevo un libro, poi queste persone, dopo aver preso di mira un uomo di colore hanno iniziato a dirmi che facevo schifo perché gay".

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"E’ l’ennesimo episodio di omofobia che si verifica nella nostra città – ha dichiarato Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma -: siamo molto preoccupati perché assistiamo al moltiplicarsi di questi comportamenti violenti e intimidatori che offendono non soltanto la persona aggredita e la comunità lesbica e gay, ma la libertà di tutti i cittadini".
"La nostra città non può permettersi di restare indifferente verso comportamenti di questo tipo – aggiunge Marrazzo – Purtroppo in Italia non esistono leggi che prevedano un’aggravante nel caso di aggressioni motivate da odio nei confronti di lesbiche, gay e trans. E’ necessario che il legislatore affronti la questione per mettere fine a questa diffusa percezione di impunità, così come è importante che le Istituzioni siano al fianco della nostra comunità aumentando l’impegno contro ogni forma di discriminazione con iniziative nelle scuole e nella pubblica amministrazione o con campagne di comunicazione e sensibilizzazione. Alla Regione Lazio, per questo, chiediamo di riprendere al più presto le campagne antiomofobia di gay help line 800.713.713 e al Comune di Roma di aumentare la diffusione della prossima campagna. La maggior parte delle vittime, infatti – conclude Marrazzo – non denuncia gli episodi per paura delle conseguenza in famiglia o nel lavoro, il nostro servizio cerca di dare quel supporto legale e psicologico che dia loro la forza di denunciare".

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"Apprendiamo con sgomento dell’ennesima aggressione omofoba ai danni di un giovane ragazzo gay a Roma. La nostra città registra continuamente atti violenti ed aggressivi nei confronti delle persone omosessuali e transessuali – commenta Rossana Praitano, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli – . Esprimiamo la nostra piena solidarietà al ragazzo vittima dell’aggressione, perpretata ai suoi danni dal solito branco ed alla quale nessuno dei presenti sull’autobus ha reagito. Ed è proprio questo che ci sconforta maggioremente, cioè di come questi atti nei confronti della nostra comunità passino quasi inosservati e sotto silenzio. Ci aspettiamo una precisa presa di posizione dalle Istituzioni, che in una vera democrazia dovrebbero ergersi a difensori di ogni cittadino".
E in mancanza di una norma che persegua gli atti di violenza dettati dall’odio nei confronti delle persone lgbt, arrivano condanne politiche e solidarietà che non bastano, però, a colmare il vuoto legislativo.

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Unanime la condanna, appunto da parte dell’amministrazione capitolina. Il delegato del sindaco per le Politiche della sicurezza Giorgio Ciardi, esprimendo solidarietà a Mattia, parla di "gesto vigliacco che prende spunto da una discriminazione assurda" da condannare fermamente, intollarabile e non rappresentativo di Roma che è "da sempre aperta e accogliente". "Al contrario, l’amministrazione Alemanno ha puntato molto sulla tolleranza, proponendo iniziative mai intraprese in passato contro l’omofobia e la violenza, e ampiamente riconosciute anche dalle organizzazioni gay della Capitale – aggiunge Ciardi -. Auspico che le forze dell’ordine possano individuare quanto prima i responsabili di questa aggressione e possano essere prese le misure del caso". Gli fa eco l’assessore alle Politiche Sociali Sveva Belvisio che ritiene "doverosa un’unanime condanna", auspicando che "gli aggressori di questo vile e deprecabile gesto, siano puniti".  "Quanto accaduto la notte tra sabato e domenica a Trastevere è un atto vile e da condannare con la massima fermezza – ha dichiarato il sindaco Alemanno -. A nome mio e di tutta l’amministrazione voglio esprimere la mia vicinanza al ragazzo aggredito. Mi auguro che gli autori dell’aggressione vengano individuati al più presto e puniti come meritano".

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"Piena solidarietà" esprime il delegato del sindaco per il Centro Storico, Dino Gasperini che definisce l’aggressine di Trastevere "un gesto deplorevole da condannare con fermezza e sul quale auspico che le forze dell’ordine facciano piena chiarezza, assicurando presto alla giustizia i quattro responsabili".
Esprime "forte preoccupazione per questo ennesimo episodio che si caratterizza anche per una cattiveria, una violenza e da una vigliaccheria fuori dal comune" Enzo Foschi, consigliere del PD alla Regione Lazio. "E’ vergognoso quanto accaduto e spero che nessuno si permetta di minimizzare i fatti. E’ opportuno che le forze dell’ordine individuino i responsabili di questa aggressione e che le istituzioni si rendano garanti, nel quotidiano, dei diritti della comunità gay  offrendo spazi concreti di supporto e di sensibilizzazione – continua Foschi -. Un primo segnale sarebbe, come già ha affermato l’Arcigay, quello di riattivare le campagne antiomofobia di Gay Help Line. La neoeletta presidente Polverini, per la regione Lazio, e Gianni Alemanno, sindaco del comune di Roma, battano un colpo".

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"Preoccupa soprattutto la giovane etè degli aggressori che hanno colpito un loro coetaneo soltanto perchè gay – commenta Massimiliano Valeriani, consigliere del Pd al Comune di Roma -. Come amministratori dobbiamo impegnarci per scongiurare che comportamenti di questo tipo finiscano col diventare normali o per venire tollerati nell’indifferenza generale. Per questo è necessario rafforzare le campagne di comunicazione e sensibilizzazione contro l’omofobia".
"Il clima politico in città è cambiato – afferma Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra ecologia e libertà e coordinatore del Gruppo federato della sinistra in Provincia – e la comunità gay è stata negli ultimi tempi sempre più vittima di atti di intimidazione e di violenza. Tutta la città deve sentirsi colpita da queste aggressioni nei confronti di gay e lesbiche. E’ necessario che le istituzioni facciano per prime la loro parte e si impegnino contro ogni forma di discriminazione e per il rispetto dei diritti della comunità gay anche con interventi di sensibilizzazione rivolti alla scuole superiori. Alla giovane vittima va tutta la mia solidarietà".