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Roma: inizia in aula la discussione sul Registro delle Unioni Civili

Dopo più di un anno di attesa, laa delibera arriva finalmente in Campidoglio. Le posizioni

Ignazio Marino, sindaco di Roma

Ignazio Marino, sindaco di Roma

La ripresa delle attività in Campidoglio dopo le ferie natalizie, inizia con la discussione sul Registro delle Unioni Civili che Roma attende ormai da molto tempo. “Quello sul registro delle unioni civili – ha dichiarato in apertura il sindaco Marino secondo quanto riporta l’Ansa – è un voto che riguarda la vita delle persone, il grado di libertà e uguaglianza che la nostra democrazia. Rotti i legacci del sistema mafioso che frenavano l’azione di rottura con il passato, dobbiamo ora accelerare, tutti insieme, giunta, maggioranza, consiglio”.
La delibera, che riporta come prima firma quella di Imma Battaglia, consigliera di Sel e attivista di lungo corso, arriva in aula dopo più di un anno. Nell’ottobre del 2013, infatti, il testo era già stato depositato per ricevere i pareri favorevoli delle commissioni a gennaio del 2014.
“È una battaglia di civiltà – ha dichiarato Battaglia – che ha visto ormai oltre 150 Comuni istituire i registri, purtroppo, per ovviare parzialmente alla grave e pesante assenza di una legge nazionale”.

Imma Battaglia

Imma Battaglia

In aula, durante la discussione, anche le associazioni lgbt romane tra cui il Circolo Mario Mieli, Agedo, il Di’Gay Project e I Mondi Diversi, ma anche alcuni rappresentanti di Manif pour Tous e Militia Christi.
Come da previsioni, non sono mancati i “niet” dell’opposizione di destra che ha già presentato migliaia di emendamenti in quella che si preannuncia essere una lunga battaglia a colpi di ostruzionismo. Non tutti saranno ammessi alla discussione, come ha fatto notare il segretario d’aula Riccardo Magi (Radicali) perché alcuni potranno risultare, appunto, non ammissibili. Per i consiglieri di Fratelli d’Italia, poi, “è ridicolo discutere di unioni civili quando Roma vive ben altre emergenze e criticità. Il registro sarà una farsa”.

Andrea Maccarrone

Andrea Maccarrone

“Speriamo che il dibattito porti a una rapida approvazione e che Roma sia in grado di mandare un segnale forte al Parlamento e al Governo – commenta Andrea Maccarrone, presidente del Circolo Mario Mieli -. Roma ha l’opportunità di dimostrare cosa significa essere capitale di un Paese laico e civile e che allargare la sfera dei diritti e dell’uguaglianza significa arricchire la democrazia per tutte e tutti”.
Qualche differenza di posizione si registra anche in quello che dovrebbe essere il fronte del sì. Se il M5S, infatti, è tra i promotori della delibera insieme a Sel, la Lista Marchini si dice favorevole, ma chiede che le trascrizioni dei matrimoni egualitari contratti all’estero vengano fatte sul Registro delle Unioni Civili e non in quello di Stato Civile, come avviene per tutti i matrimoni celebrati fuori dall’Italia e di cui le coppie eterosessuali richiedono la trascrizione, oltre che per quelli contratti in Italia.