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Roma: padre di famiglia ricattato

Aveva approfittato dell’assenza della famiglia per incontrare un uomo a Valle Giulia, ma questi poi l’aveva ricattato minacciandolo di rivelare della sua omosessualità.

Viene da Roma la nuova storia di ricatti ai danni di un omosessuale, e anche in questo caso il lieto fine si è avuto grazie al coraggio dimostrato dalla vittima nel denunciare l’estorsione. Un commerciante romano, sposato e con figli, approfittando di una assenza della famiglia da casa, aveva abbordato e invitato a casa sua Mansour Clem, un uomo di trentadue anni di cittadinanza italiana ma origine marocchina, che si prostituiva a Valle Giulia.

Pochi giorni dopo il rapporto consumato fugacemente e regolarmente pagato centomila lire, Clem si era presentato a casa del cliente e aveva preteso altre duecentomila lire minacciandolo altrimenti di rivelare alla sua famiglia della sua omosessualità. Il commerciante, spaventato per l’imminente ritorno della moglie, aveva acconsentito.

Ma la storia non era finita: passano alcuni giorni e martedì scorso l’uomo si ripresenta con una nuova richiesta di denaro. Nonostante la presenza della moglie, il commerciante riesce a mantenere il controllo dela situazione, prende accordi per la consegna della somma, ma si presenta al commissariato di polizia Trevi dove denuncia l’estorsione.

All’appuntamento con Clem l’uomo si presenta regolarmente, ma è accompagnato da poliziotti nascosti, che arrestano l’uomo nel momento in cui intasca i soldi presentando al contempo una nuova richiesta di denaro. Insieme con lui, viene arrestato anche un complice di diciotto anni, Michelangelo Milano, che lo accompagnava.