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ROMA PRIDE AL VIA

Sabato 3 luglio, ultima manifestazione della stagione dell’orgoglio glbt italiano. Alcune associazioni preparano i carri, altre annunciano che non ci saranno. E il dibattito si accende.

ROMA – Gira a pieno regime nella Capitale la macchina del Roma Pride del 3 luglio, pur contornata da fitte polemiche. Mentre alcune associazioni ribadiscono la loro contrarietà alle modalità con cui è stata gestita la manifestazione, i gruppi promotori organizzano carri e iniziative. Per tutti, il ritrovo è sabato 3 luglio alle ore 15.30, in Piazza della Repubblica, per “un pride per i diritti delle coppie glbt, un pride per tutti!”. Arcigay Roma – Gruppo Ora invita tutti a partecipare alla sfilata presso il carro che la associaizone ha appositamente approntato per sabato prossimo, arricchito dalla musica di HMB. Ma tra le adesioni ci sono tantissime associazioni, da Arcigay Nazionale, alla Cgil nazionale settore Nuovi Diritti, dalla Agedo a GayLib, e poi i DS della provincia di Roma, i Verdi, i Comunisti Italiani.
A “preparare” la sfilata di sabato, mille eventi collaterali: ha già inaugurato, lungo la darsena del Tevere, tra Ponte Sublicio e Ponte Palatin, Laltrasponda, l’area di esposizioni, cultura e spettacoli completamente gratuita allestita dai volontari del Mario Mieli con il sostegno di Estate Romana, Comune di Roma e Provincia di Roma. Qui, venerdì 2 luglio, alle ore 21, Delia Vaccarello presenta il secondo volume di “Principesse Azzurre”, la raccolta di racconti lesbici pubblicata recentemente da Mondadori; a seguire si balla con i divas remix di Daniele Quinzi Jones. Sabato, poi, dopo la manifestazione, Roberto Angelini, il pupone della scena romana, il gattomatto trionfatore delle classifiche nell’inverno, in giro con il suo nuovo spettacolo tour, approda sulle rive del Tevere per il party ufficiale del Pride di Roma 04.
Per chi segue gli appuntamenti politici, giovedì 1° luglio alle ore 15.00, Ufficio Nuovi Diritti CGIL Roma e Lazio e Settore Nuovi Diritti CGIL Nazionale organizzano il convegno “La Cgil a colori: Contro l’uragano delle fobie, l’arcobaleno delle libertà; Quindici anni di lavoro su laicità e diritti”. Al convegno, che si svolge presso la sede della CGIL di Roma e del Lazio, Sala “Fredda”, in Via Buonarroti 12 a Roma, è stato invitato Walter Veltroni, Sindaco di Roma, e partecipa Vladimir Luxuria che leggera’ un brano di Feinberg; ma hanno già confermato la loro presenza Maria Gigliola Toniollo, Franco Grillini, Gian Paolo Silvestri, Titti De Simone, Giovanni Anversa, Maura Cossutta e le associazioni Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, ARCIGAY Roma, Arcitrans, Arcilesbica, MIT di Bologna, GruppoPesce Roma, Gay Roma.it, DiGayProject.
Alcune di queste associazioni, come DiGayProject o Gay Roma.it non prenderanno parte, invece, alla Tavola rotonda su “L’Unità del Movimento GLBT” che si terrà venerdì 2 luglio alle ore 15.00 presso la sala commissioni dell’Assessorato Politiche Culturali, al Comune di Roma in Piazza Campitelli 7. L’appuntamento, lanciato da Rossana Praitano del circolo Mario Mieli, ha trovato l’opposizione di alcuni rappresentanti del mondo glbt romano, come Imma Battaglia che ha già illustrato la sua opposizione in un’intervista a Gay.it.
Per Mauro Cioffari di GayRoma.it, il Gay Pride 2004, è stato «organizzato dal Circolo “Mario Mieli” in assoluta solitudine e senza un confronto con le realtà gay, lesbiche, bisessuali e transessuali». Inoltre GayRoma.it afferma di non condividere «la scelta del Circolo “Mario Mieli” di dedicare il Pride del 2004 alla sola rivendicazione delle “unioni civili”» un’espressione questa giudicata «non esaustiva di tutte le forme di convivenza ma solo lo specchio di un’esigenza omologante di codifica della vita di coppia che sostiene e rafforza la centralità della famiglia (come comunemente intesa)».
Anche Federico Assenza del Gay Village critica il fatto che «il Pride venga strumentalizzato dagli organizzatori per screditare dal palco “che dovrebbe essere politico” le realtà GLBT non allineate con il loro pensiero». Il riferimento è probabilmente a Imma Battaglia e alla sua associazione che lo scorso anno è stata criticata dagli esponenti del Mieli saliti a parlare dal palco.
Anche Aldo Del Bo, critico e esponente del movimento glbt, parla in una sua lettera a Gay.it di «un movimento che funziona più come una fune piuttosto che come un concetto comune di forza». Del Bo lamenta anche l’impossibilità di trovare «una piattaforma comune di discussione, un argomento almeno che ci faccia riflettere tutti» e vede nel tema delle unioni civili una debolezza, piuttosto che una forza. «Gli interessi di parte – conclude – rovinano le persone e rompono sintonie precarie che servono, almeno, ad abbandonare i piccoli orti e a ragionare in modo più vasto».