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Roma: si apre domani il processo a Svastichella

Inizia domani il processo contro Alessandro Sardelli, l’uomo che aggredì una coppia di gay davanti al Village lo scorso 22 agosto. Arcigay Roma si costituisce parte civile. L’avvocato: “Denunciate”.

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Si apre domani il processo contro Alessandro Sardelli meglio noto come Svastichella, l’uomo di 40 anni che lo scorso 22 agosto aggredì a coltellare una coppia di ragazzi omosessuali all’uscita dal Gay Village all’Eur, a Roma. Dei due, Dino, 31 anni, rimase in ospedale parecchi giorni per permettere la guarizione delle profonde ferite provocate dalla furia dell’uomo.
La prima udienza si svolgerà presso il tribunale penale sito in Piazzale Clodio, a partire dalle ore 10:00. Il processo, nel quale Svastichella dovrà rispondere di tentato omicidio, è a porte aperte, quindi chiunque volesse assistere può farlo entrando dall’ingresso di via Golametto 11.

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"Arcigay Roma si costituirà parte civile nel procedimento giudiziario – fa sapere con una nota il presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo -. Abbiamo deciso di farlo, perché si è trattato di una ferita per tutta la comunità lesbica e gay, che ha scosso il Paese. L’assenza di una legge contro l’omofobia dimostra, anche in questa vicenda, l’arretratezza italiana nel contrastare con forza questo reato. E’ necessario che si riapra il dibattito parlamentare. La soluzione che proponiamo è l’estensione della legge Mancino anche per i reati di odio verso le persone lesbiche, gay e trans. E alle Istituzioni, anche agli enti locali, chiediamo la creazione di un fondo di sostegno per le vittime dell’omofobia, che spesso non possono tornare a una vita normale e non ottengono alcun risarcimento".

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A rappresentare le vittime dell’aggressione, ci sarà in aula l’avvocato Daniele Stoppello, responsabile legale di Arcigay Roma, che ha seguito la vicenda fin dalle prime ore. "Abbiamo scelto – afferma Stoppello –  di offrire assistenza legale alle vittime perché è nostro compito tutelare le persone che subiscono discriminazione e violenza. In particolare chiederemo la condanna dell’imputato per i reati di tentato omicidio e lesioni gravi, nonché il risarcimento del danno. Ogni giorno, come avvocati della nostra associazione, ci confrontiamo con persone che subiscono discriminazione e violenza in famiglia, al lavoro, a scuola e nella società. Vicende che passano dagli insulti, alle percosse. E’ necessario che le vittime denuncino, per portare all’emersione di un fenomeno serio e complesso, ma ancora in gran parte sommerso".