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Roma: trascritto l’atto di nascita del figlio di una coppia lesbica

Il bimbo ha due mamme anche per l’Italia. Dopo matrimoni e unioni civili, anche le nascite

L'atto di nascita trascritto a Roma

L’atto di nascita trascritto a Roma

Non solo matrimoni. Roma trascrive anche gli atti di nascita dei bambini delle coppie omosessuali, registrati all’estero come figli di entrambi i genitori. L’amministrazione capitolina, come annunciato, ha accolto la richiesta di trascrizione dell’atto di nascita di un bimbo figlio di due donne sul cui atto di nascita argentino figurano entrambe le mamme.
“Nella Capitale esiste un contesto favorevole affinché si verifichi una vera estensione dei diritti” ha dichiarato a Repubblica l’assessore alle Pari Opportunità Alessandra Cattoi che dopo l’approvazione del registro delle unioni civili , aveva annunciato la volontà della giunta Marino di procedere anche a questo riconoscimento. “Affinché il rispetto diventi e sia effettivo. E affinché l’interesse per il bambino sia davvero primario. I bambini privati dei loro diritti, quelli di avere per esempio riconosciuti per legge entrambi i genitori, non sono bambini come gli altri. E questo non è giusto e non è neanche più accettabile”.

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Prima le trascrizioni delle nozze same-sex celebrate all’estero, che stanno costando al sindaco Marino non pochi problemi prima per l’annullamento eseguito dal prefetto e poi per la denuncia presentata in tribunale , poi l’approvazione del registro delle unioni civili e ora la trascrizione dei certificati di nascita dei figli delle coppie gay e lesbiche. Marino è inarrestabile sul fronte dei diritti civili.
“Trascrivere le nascite di bambini di coppie omosessuali, che hanno contratto matrimonio in altri paesi, come figli di entrambi è un atto che garantisce il principio di tutela della genitorialità contenuta nella Costituzione italiana e nelle normative europee – ha commentato Riccardo Magi, consigliere comunale e presidente di Radicali Italiani.
“In pochi giorni Roma ha messo a segno due colpi che le valgono il titolo indiscusso di capitale dei diritti – aggiunge Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti -. L’aspetto più importante di questa iniziativa è che avviene per iniziativa dell’amministrazione comunale e non in esecuzione di un provvedimento giudiziale: a differenza del Comune di Torino che ha dato

Famiglie Arcobaleno al Pride

Famiglie Arcobaleno al Pride

esecuzione a una sentenza che vale solo per il caso specifico , Roma Capitale ha modificato la propria prassi amministrativa garantendo d’ora in poi le trascrizioni dei certificati stranieri riportanti due genitori dello stesso sesso”.

“È una splendida notizia – aggiunge Andrea Maccarrone, presidente del circolo Mario Mieli – innanzitutto per il bambino che può vedere riconosciuto nel nostro paese il suo atto di nascita e, quindi entrambe le sue mamme. Il comune di Roma fa quello che dovrebbero fare tutte le amministrazioni attente ai diritti e alla dignità dei cittadini e dell’infanzia”. “Il fatto che questo stupisca ancora – continua Maccarrone – segna il ritardo con cui le istituzioni nazionali non hanno ancora affrontato questi temi in modo laico”.