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Sabato a Bologna torna Gender Bender: cresce il festival poliartistico

Danza, cinema, teatro e molto altro nella tredicesima edizione (31 ottobre – 8 novembre).

È l’unico festival queer italiano in crescita costante e non ha sentito i contraccolpi della crisi come il Togay o il milanese Festival Mix. Il tredicesimo Gender Bender, fucina attivissima di ricerca e sperimentazioni multidisciplinari al di là delle categorie sessuali organizzata dal Cassero, in programma dal 31 ottobre all’8 novembre in varie location bolognesi, può fregiarsi quest’anno dell’inserimento in EFFE, il circuito di festival internazionali di qualità scelti e consigliati dalla European Festivals Association. Ha inoltre visto lievitare i contributi della Regione Emilia Romagna (da 28 a 68mila euro) e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (da 8 a 25mila).

Sabato a Bologna torna Gender Bender: cresce il festival poliartistico - Collective Loss of Memory - Gay.it Archivio

Sono previsti oltre settanta appuntamenti, tra cui ventinove repliche di sedici spettacoli e venticinque film. La sezione dominante è quella dedicata alla danza in cui spicca la prima assoluta di Disco-teca del coreografo e danzatore cinese Ho Qi Wo, in arte Er Gao, riflessione sull’avvento della disco music nella Cina alla fine degli anni Settanta, quando le sale da ballo della Repubblica Popolare si popolarono di sintetizzatori e abiti sgargianti, in pieno mood post-Rivoluzione Culturale.
Da non perdere anche la prima nazionale di Collective Loss of Memory dei coreografi Jozef Fruček e Linda Kapetanea, vincitore al Czech Dance Platform 2015, sinuoso tour de force di cinque performers sul tema della violenza nella società contemporanea.

Sabato a Bologna torna Gender Bender: cresce il festival poliartistico - Perfect Obedience - Gay.it Archivio

Anche l’offerta cinematografica è variegata e stimolante, con ben quattordici anteprime nazionali tra cui il dramma messicano Perfect Obedience di Luis Urquiza Mondragón, basato sulla vera vicenda del prete pedofilo Marcial Maciel Degollado, sacerdote e cofondatore dei Legionari di Cristo, scomunicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nel 2006. Sempre in anteprima italiana segnatevi il noir argentino Death in Buenos Aires di Natalia Meta sul caso dell’omicidio di un gay abbiente a cui indagano un detective padre di famiglia e un giovane ufficiale tra cui nasce un’attrazione fatale (c’è anche il cameo di Luisa Kuliok, star delle telenovelas argentine, celebre in Italia per La donna del mistero trasmessa su Retequattro negli anni ’90).

Sabato a Bologna torna Gender Bender: cresce il festival poliartistico - Grandma2 - Gay.it Archivio

La grande Lily Tomlin è invece la mattatrice di Grandma diretto da Paul Weitz, road movie sentimentale in cui interpreta una poetessa lesbica che intraprende un viaggio con la nipote diciottenne incinta. Avevamo visto a Cannes lo stralunato e hip-hoppissimo Dope di Rick Famuyiwa su una banda di nerd strafatti in cui sgomita una lesbica butch. Le ragazze non si perdano il raffinato Duke of Burgundy di Peter Strickland, stravaganza saffica che ricorda un certo cinema softcore italiano anni ’70. Altro titolo hot, il crepuscolare metateatro del vincitore all’ultimo Togay, il dolente Gardenia: before the last curtain falls di Thomas Wallner. Succulenta anche la selezione doc, con approfondimenti che si focalizzano su persone celebri come To Be Takei di Jennifer M. Kroot sull’attore e attivista omosessuale cinese George Takei, l’indimenticato comandante Hikari Sulu di Star Trek o Fassbinder: liebe ohne zu fördern – ama senza chiedere di Christian Braad Thomsen con rari documenti d’archivio e interviste inedite. Nell’americano Mala Mala di Antonio Santini e Dan Sickles si racconta della comunità trans di Portorico, dove una legge di due anni fa vieta espressamente la discriminazione delle persone trans nei luoghi e nelle politiche del lavoro.
Non mancano spettacoli teatrali, incontri, mostre e parties: trovate l’intero programma sul sito di Gender Bender.

Sabato a Bologna torna Gender Bender: cresce il festival poliartistico - Mala Mala - Gay.it Archivio

“Nel giro di pochi anni – sostiene il direttore Daniele Del Pozzo – il tema del Gender è diventato una delle chiavi di lettura privilegiata per l’osservazione e la comprensione delle grandi trasformazioni sociali e culturali della contemporaneità. Da tema apparentemente per ‘addetti ai lavori’ è diventato, anno dopo anno, uno dei temi principali dell’agenda sociale e politica dei diversi Paesi, la cartina di tornasole con cui misurare il grado di inclusione sociale e la piena realizzazione delle persone e della loro felicità. Da tredici anni Gender Bender continua a chiedere ad artisti di diverse parti del mondo di indicarci gli orizzonti più sereni, così come le questioni ancora insolute, diventando un osservatorio privilegiato di quel grande laboratorio di invenzione che è il dialogo tra le differenze”.